Battere il Carpi, conquistare tre punti vitali per la salvezza per poi programmare il futuro già a partire da lunedì prossimo. Mission non impossibile per la Salernitana, chiamata a riconquistare affetto e presenze all’Arechi. In fondo il centenario è alle porte, e certificare la salvezza sabato darebbe ai tifosi la possibilità  di guardare all’evento del 19 giugno con maggiore tranquillità ed allo stesso tempo consentirebbe alla proprietà di poter già iniziare a costruire, o quantomeno, immaginare la Salernitana che verrà. Che giocoforza dovrà essere competitiva per le posizioni di vertice. Un atto “quasi” dovuto attesa la promessa fatta alla delegazione di tifosi giunta a Roma qualche settimana fa. Non vincere a tutti i costi ma quantomeno avere le carte per stare lì, tra le prime, sino a maggio. Ma prima c’è una salvezza da certificare, blindare contro un Carpi fanalino di coda ma sempre corsaro all’Arechi. Per giunta con mister Castori alla guida, un ex che ha sempre fatto belle figure da avversario. Probabilmente in uno stadio ancora semivuoto. Questa al momento pare essere l’intenzione di una parte della tifoseria granata. Questione di scelte, che vanno rispettate, così come quella di recarsi questo pomeriggio al campo Volpe per seguire l’allenamento a porte aperte. Contestazione o sostegno? Difficile saperlo in anticipo. Certamente, non ci si augura indifferenza, la sconfitta peggiore, in questo momento, nell’anno del centenario. Salerno merita di sognare, e la società lo ha promesso ma oggi servono ancora tre punti prima di sdraiarsi sul letto e sistemare  il cuscino. Armando Iannece