I tecnici Colantuono e Gregucci hanno terminato di assolvere la funzione di capro espiatorio. Dopo la campagna trasferimenti estiva e quella di depotenziamento invernale, a finire sotto la lente di ingrandimento della società granata è risultata essere la posizione del diesse Angelo Mariano Fabiani.  Quest'ultimo da tempo è finito nell'occhio della critica dell'opinione pubblica nonostante l'attenuante fatta valere dallo stesso di operare con limiti di budget. Il numero rilevante di giocatori e tecnici passati all'ombra dell'Arechi in quattro anni da gestione, l'ennesima incapacità di allestire una formazione in grado di avere una coerenza tattica, quest'anno, sono stati limiti evidenziati da un gruppo crollato mentalmente ed incapace, in assenza di una guida carismatica, di poter portare a termine l'obiettivo minimo ed unico della salvezza. Dopo le dimissioni di Colantuono e l'esonero di Gregucci, l'ingaggio di Menichini (per intercessione di Tare) è l'emblema di una spaccatura in seno alla società, tra le parti essendo il tecnico di Ponsacco non particolarmente gradito all'operatore di mercato. Lotito impegnato in Spagna non ha ancora apposto la firma in calce al contratto di Menichini (che sarà ufficializzato solo domani) ma al di là della formalità di rito si attenderà un passo indietro da parte di Fabiani la cui avventura, a Salerno, nonostante la "buona stampa" avuta in tutto questo tempo, sembra ormai essere giunta al capolinea. La società si attende un passo indietro da parte dell'esperto factotum granata: Colantuono da tempo l'ha posto in essere pagando per tutto e tutti. Lo farà, doverosamente, anche Fabiani?