In un campionato senza senso alcuno c'è un fatto, quello dell'imponderabile, che questa volta ha dato una mano ad una Salernitana scarica ed assente (come la società) sul rettangolo verde: se è, infatti, vero il detto "aiutati che Dio ti aiuta" è anche vero che la squadra granata non abbia fatto nulla, inspiegabilmente, per evitare la retrocessione diretta dopo cinque sconfitte consecutive e soli 4 punti nelle ultime 11 gare. Da questo punto di vista, il play out (ancora sub judice) rappresenta una "manna dal cielo". La speranza, ora, è che la Salernitana disputi tale post season con l'avversario migliore sulla carta (il Venezia). La retrocessione del Palermo decretata dal TFN, infatti, dovesse essere confermata la richiesta della Procura Federale, cambierebbe le carte in tavola con la Salernitana "costretta" ad affrontare i satanelli (con la gara di andata all'Arechi) in condizione di svantaggio in caso di susseguente restituzione del punto. Con la retrocessione d'ufficio del Palermo ed il rigetto del ricorso presentato dal Foggia, invece, la formazione granata affronterebbe gli uomini di Grassadonia dapprima allo Zaccheria per poi attendere Mazzeo e compagni all'Arechi. Il caso peggiore, invece, sarebbe rappresentato dallo slittamento del giudizio sull'eventuale ricorso relativo alla sentenza emessa dal TFN sul caso Palermo (prevista tra Lunedì e Martedì) e la conseguente assegnazione di uno dei due punti richiesti al Coni dal Foggia. Il galleggiamento, ora, prosegue con la necessità di attaccare il cuore alla speranza di ricevere da tale paradossale situazione i mali minori da limare, di poi, sul campo per provare a compiere un vero e proprio miracolo affinchè la prima lettera del centenario non sia esaltata proprio nella ricorrenza più importante dell'ormai vituperata storia quasi secolare della beneamata.