Comunicato Curva Sud Siberiano
"Da sempre e per sempre, il nostro senso di appartenenza va oltre ogni ostacolo, indipendentemente dalla categoria. Retorica? Parole al vento? Per noi no. Una retrocessione, e soprattutto in queste circostanze, fa male, senza tanti giri di parole. Vergognosi tutti gli attori di questo spettacolo indecente. Tifare Salernitana ha un significato profondo. Conosciamo le nostre origini, la nostra storia e da dove viene il colore del sangue che ci scorre nelle vene. Siamo orgogliosamente legati alla nostra storia e a quell’appartenenza a una Signora che si appresta a festeggiare i suoi 105 anni. ‘Che importa se’… non sarà mai un canto banale ma rappresenta un canto d’amore di chi proprio nei momenti più bui le starà vicino. L’ultima giornata di campionato intendiamo viverla a modo nostro: una coreografia non è la rappresentazione di una festa. Cosa ci sarebbe da festeggiare in fondo? Resta solo la rappresentazione di tutto ciò che è stato scritto finora. Prima il nostro senso di appartenenza e poi tutto il resto. Al di là di una categoria. Oltre la categoria. In questo momento particolare, dove l’unica ancora di salvezza è rappresentata proprio da quel sentirsi salernitani dentro, mentre all’esterno traspare solo confusione, approssimazione ed incertezza ad ogni livello, il sostegno alla maglia e la difesa della città rappresentano baluardi inamovibili di chi di questi principi, da sempre, ne fa uno stile di vita. – si legge ancora nel comunicato – Ma c’è di più! Il nostro compito, visto che nessuno sembra importarsene, è avvicinare le nuove generazioni di tifosi e preservare quell’entusiasmo spontaneo dei piccoli tifosi granata che inevitabilmente la serie A ha alimentato e che non dovrà essere sperperato. E proprio a loro è rivolta la nostra sorpresa e il nostro invito. Ci piacerebbe che fossero proprio loro gli artefici di quello che faremo lunedì prossimo, che i piccoli tifosi di oggi, gli ultras di domani, venissero a realizzare la coreografia che abbiamo in mente. E ci piacerebbe che gli stessi genitori di quei piccoli gremissero lo stadio in occasione dell’ultima partita di questo campionato e vedere ciò che sono stati in grado di creare. Diamo ai bimbi una degna cornice di pubblico! Tutti insieme per gettare le basi per un futuro che sia davvero un sinallagma d’amore dettato solo dall’amore e dal senso d’appartenenza. In alto le mani, fuori la voce, noi siamo salernitani".