Comunicato Curva Sud: "Ecco cosa è successo a Roma"
È ormai cosa nota il nostro incontro con la dirigenza della Nostra amata Salernitana, cosa che ai più non è chiara sono i reali argomenti trattati durante le due ore di colloquio (non i 15 minuti che molti pensano). Ci teniamo a precisare che da 4 anni chiediamo un incontro con la presidenza, senza mai ricevere grossa considerazione e reputiamo che dopo Salernitana – Virtus Entella dello scorso campionato, gara in cui il signor Lotito venne sotto la Curva Sud Siberiano per un confronto con la tifoseria non ci fossero le basi per un incontro pubblico, per chi ha la memoria corta ricordiamo le numerose critiche piovuteci addosso perché ci fu detto che il suddetto confronto non sarebbe dovuto avvenire sotto la nostra curva. La circostanza che la proprietà chiedesse un incontro era occasione troppo importante e alla quale non potevamo e non dovevamo dire di no proprio per esternare di persona il malcontento dell’intera piazza. Perché la nostra contestazione non poteva né voleva essere fine a sé stessa. Il muro contro muro non fa bene a nessuno. Detto ciò torna utile precisare che la tanto attesa “Serie A” acclamata e osannata come unica promessa ricevuta nell’incontro romano è soltanto l’ultimo degli argomenti trattati e non è quello che ci ha spinto a fare un dietrofront nei confronti di decisioni prese in precedenza. Sarebbe oltremodo ingenuo credere che fossimo andati a Roma per chiedere alla proprietà una promessa del genere che avrebbero potuto fare solo ed esclusivamente a persone sprovvedute e, che in ogni caso, non avrebbe sortito effetto alcuno. Il punto cardine su cui ci siamo confrontati, anche duramente, è stato il rispetto. Quel rispetto che a nostro parere, e a giudizio della stragrande maggioranza dei SALERNITANI, dall’arrivo dei signori Lotito e Mezzaroma è sempre mancato nei confronti di una città, di una intera provincia di fede granata, di tutti quegli innamorati sparsi in Italia e nel mondo che fanno sacrifici enormi per seguire i granata. Una tifoseria che, anche se non ha quasi mai calcato palcoscenici importanti in merito a campionati di massima serie, si è sempre contraddistinta per calore, numeri e attaccamento alla squadra della propria città. Anzi proprio per questo merita e pretende rispetto. Di tutta risposta abbiamo ricevuto delle scuse in merito a questo argomento, con la promessa che in tempi brevi le stesse sarebbero state fatte pubblicamente all’intera città. Abbiamo evidenziato la scarsa presenza della società nella vita quotidiana della squadra e della città che destabilizza l’ambiente e pone in essere circostante che al contrario a nostro parere difficilmente si verificherebbero. Abbiamo rinfacciato tutti gli errori di gestione avuti negli anni. Ultimo, ma non per importanza, l’anno del tanto atteso centenario trascorso senza stimolare la piazza e senza alcuna iniziativa per avvicinare giovani e meno giovani alla casacca granata. Abbiamo posto sul tavolo la necessità di fidelizzare i tifosi salernitani iniziando dalle scuole evidenziando con forza che non vi è nessun progetto teso ad investire sui giovani potenziali tifosi. In questo modo si stanno perdendo intere generazioni di tifosi chiedendo un intervento mirato per far si che ogni singolo piccolo tifoso potesse sentirsi orgoglioso di avvicinarsi alla casacca granata, con iniziative degne di tale nome da parte della società. Non è una questione legata al costo del biglietto (che pure ha la sua importanza). E’ una questione legata ad una programmazione e progettualità che è sempre mancata e di cui questa città ha bisogno. Abbiamo chiesto di esplicitare il futuro progetto (semmai dovesse esserci) in merito all’impiantistica sportiva e allo sviluppo dell’intero settore giovanile. Basi fondamentali ed essenziali di cui una società SERIA non può fare a meno. La circostanza che vengano regolarmente pagati gli stipendi non può che essere un punto di partenza e non di arrivo che non può essere sventolato come unico merito. Su questi ed altri punti abbiamo PRETESO delle risposte serie e concrete cercando di dare voce a ciò che un popolo intero chiede, stanco e in parte umiliato dai ripetuti atteggiamenti di chi dovrebbe farlo emozionare e sognare. A fronte di tali richieste e rimostranze abbiamo preso atto dell’atteggiamento dei due proprietari del club: l’apertura nei nostri confronti, l’ammissione di colpa sui risultati, sulle loro assenze, sulle inadempienze rispetto al Centenario. Sia chiaro: sono parole, che dovranno diventare fatti e che non cancellano un progetto tecnico che quest’anno ha fallito. Sulla base di quanto evidenziato si è deciso di sospendere la contestazione diretta in attesa di verificare che tutti i punti trattati vengano rispettati nel breve periodo. Pronti, comunque, come sempre, ad assumerci le nostre responsabilità e ad agire di conseguenza se le cose non dovessero prendere la direzione da noi auspicata e più volte ribadita dalla proprietà.
Ci teniamo inoltre a ribadire un concetto che forse a molti non è chiaro: all’incontro di Roma erano presenti tutti i gruppi della CURVA SUD SIBERIANO e sono stati invitati anche gruppi che non fanno parte del direttivo ma che pensavamo dovessero essere presenti per portare avanti un’unità di intenti che da anni cerchiamo. Come abbiamo già più volte scritto prendiamo atto che altri abbiano apertamente e senza ombra di smentita evidenziato di aver deciso di non entrare più allo stadio fino a quando questa proprietà’ non andrà via da Salerno a prescindere da qualunque cosa possa avvenire nel futuro. La nostra decisione non è stata dettata da alcun compromesso come qualcuno in modo squallido ha inteso pensare e scrivere, non è nella nostra indole nemmeno poter immaginare una cosa del genere e siamo ed eravamo consapevoli delle critiche che ci sarebbero piovute addosso. Ma la vita che ci siamo scelti è fatta anche di questo e di questa vita prendiamo non solo le gioie legate ai tanti attestati di stima in occasione di coreografie o cose belle fatte, ma anche le amarezze. Ma siamo uomini innamorati di Salerno e della Salernitana e forse come in tutte le cose della vita il troppo amore può anche far commettere degli sbagli, prendere decisioni giuste o ingiuste. Ma sempre da uomini liberi servi di nessuno. Non ci sentiamo depositari di verità assolute e come sempre ci prenderemo le responsabilità delle nostre scelte. Ciò che NON accettiamo sono le cattiverie e i giudizi inopportuni di chi non conoscendo le cose è portato a criticare per antipatie o per fini reconditi che non fanno bene a nessuno, ribadendo per l’ennesima volta il concetto che chiunque volesse approfondire l’argomento può avere un colloquio con ognuno di noi. Forse alla fine del colloquio ognuno potrà uscirne arricchito, dall’una e dall’altra parte, senza avere la presunzione di avere a portata di mano la soluzione ad ogni problema.
A DIFESA DELLA NOSTRA CITTÀ