Danilo Iervolino, patron della Salernitana e imprenditore di rilievo, si trova ad affrontare una delle fasi più delicate della sua carriera, con l’ombra di una possibile condanna che incombe sulla sua figura. Il pubblico ministero di Napoli, Henry John Woodcock, ha avanzato una richiesta di condanna a quattro anni e mezzo per concorso in corruzione, in relazione a fatti risalenti al 2019.

L’indagine riguarda l’assunzione di Antonio Rossi, figlio del segretario generale del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari, presso l’Università telematica Unipegaso, allora sotto la proprietà di Iervolino. Rossi avrebbe ricoperto un incarico per circa tre anni, percependo una somma intorno ai 68.000 euro, successivamente sequestrata dalla Guardia di Finanza. La tempistica dell’assunzione, secondo l'accusa, coincide con un periodo in cui Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, avrebbe ottenuto il parere favorevole per la divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal, garantendo così sovvenzioni pubbliche a entrambe le entità.

Le accuse gettano ombre sulla gestione di Unipegaso durante quel periodo, con Cavallaro che avrebbe esercitato la sua influenza per ottenere vantaggi economici, utilizzando l’assunzione di Rossi come parte di una più ampia strategia per raggiungere i suoi obiettivi.

In questo contesto, è importante sottolineare che la Salernitana, società sportiva di cui Iervolino è patron, non è in alcun modo coinvolta nella vicenda giudiziaria e non rischia ripercussioni legate a questi fatti. L’indagine riguarda esclusivamente la gestione di Unipegaso e le relazioni che ne sono derivate.

L'assoluzione dell’avvocato Francesco Fimmanò, coinvolto nella vicenda, non fa che accentuare il peso delle accuse su Iervolino e sugli altri imputati. Mario Rosario Miele, legato alla vicenda, ha visto richiedere una condanna di quattro anni, mentre Cavallaro rischia cinque anni di reclusione.

Nonostante la difficile situazione, la Salernitana e il suo percorso sportivo restano estranei a questa vicenda, mentre Iervolino, che negli ultimi anni ha investito con grande passione nel club, dovrà difendersi sul piano personale. Il club granata non rischia alcuna ripercussione da questo processo e prosegue il suo cammino senza timori legati a questi sviluppi.

Mentre la giustizia fa il suo corso, la figura di Iervolino continua a rimanere centrale per il futuro della Salernitana, ma senza alcuna implicazione diretta in questo delicato procedimento giudiziario.