Trovato l'antidoto per giustificare una stagione indecorosa: il diesse Fabiani in un'intervista rilasciata al quotidiano ilovepalermo (prima della pronuncia della CAF) si ritiene parte lesa, dimenticando che al di là del reato imputato alla formazione rosa-nero, la formazione granata è stata costretta da 4 punti in 11 partite a disputare il play-out. Ed invece, la situazione del Palermo che, invero, fosse andata così come inizialmente prefigurato dal Consiglio Direttivo, avrebbe favorito anche la Salernitana, nell'ultimo grado di giudizio ha determinato, indirettamente, la disputa del play-out così come stabilito dal campo: "
Tenere giocatori ancora ad allenarsi, non potendo programmare la stagione successiva perché non sai se fai la B o la C, non potendo programmare diverse iniziative, quest’anno avevamo anche il centenario e non abbiamo potuto fare nulla, bisogna prendere poi in considerazione alcuni riscatti, ci sono giocatori che hanno delle opzioni al primo di giugno ma non sai ancora il tuo futuro; questi sono danni incalcolabili. Cioè ancora non si sa di che morte dobbiamo morire e tutto questo non per colpa mia, sto subendo qualcosa a me sconosciuto e tutto questo riguarda anche il Venezia. Ripeto e sottolineo, con tutto il rispetto per Palermo per cui mi auguro che faccia valere le proprie ragioni, non stiamo qui a speculare sulle altre società, ma non vedo cosa ci possa entrare la Salernitana in tutto questo. Noi non c’entriamo nulla, anzi è parte lesa! Poi se andiamo a vedere il parere del CONI, dovremmo vedere anche l’articolo 18 che recita altre situazioni. Non è che chi alza la voce ha ragione, io dico che il Palermo deve fare valere nelle sedi opportune le proprie ragioni, ma è di tutta evidenza che una società come la Salernitana, e lo stesso Venezia, si trova ad affrontare un’emergenza che non hanno creato loro». Eppure - ci verrebbe da aggiungere - l'anno scorso la Salernitana ebbe modo di programmare con largo anticipo ma gli effetti, invero, non si sono visti...
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