La vita è una ruota che gira, il calcio non rappresenta un'eccezione. Qualcosa, al riguardo, dovrebbero saperne Djuric e Jallow, giunti a Salerno con il pedigrè di calciatori in grado elevare il tasso di qualità della Salernitana ma che oggi, numeri e prestazioni alla mano, la differenza l'hanno fatta principalmente in negativo. Una sorpresa inaspettata, direbbe qualcuno, due flop annunciati secondo altri. La verità, forse, sta nel mezzo. Il bosniaco, l'investimento più oneroso sostenuto nell'epoca Lotito-Mezzaroma dopo Odjer, veniva da un anno e mezzo difficile al Bristol, costellato da infortuni, e da manciate di presenze dal primo minuto in campionato. Facile, pertanto, immaginarsi che questo periodo andava pur scontato. Ed è quello che sta accadendo a Salerno. Qualche errore di troppo sotto porta non ne ha agevolato la crescita, nelle gerarchie è andato sempre più indietro, e le zero reti fin qui in campionato rappresentano una sentenza difficile da impugnare. La speranza è che Djuric possa far risplendere presto la sua stella, magari proprio nel girone di ritorno, quello decisivo, ma oggi,probabilmente, la Salernitana avrebbe avuto bisogno di un attaccante più pronto. Di un attaccante che "vede" la porta avversaria. Quello che ci si sarebbe aspettato da Jallow. Ma il gambiano fin qui ha tradito le attese. Perché? Certamente, l'essere giunto in granata soltanto a ritiro terminato e, quindi, senza mettere benzina nelle gambe, non gli ha giovato. Ma sono passati quasi quattro mesi dal suo tesseramento, e l'alibi della condizione fisica ormai non regge più. Più probabile, piuttosto, che il problema di Jallow sia di natura prettamente tattica. A Cesena, nella sua migliore stagione, giocava unica punta, libero di spaziare e di sfruttare gli spazi che gli venivano aperti dal trequartista Laribi. Tanta profondità, e libertà di lanciarsi a campo aperto lo hanno trasformato in un'arma letale, soprattutto nella prima parte di stagione in terra romagnola. Diversamente da quanto sta accadendo a Salerno laddove Jallow è stato fin qui impiegato come seconda punta a supporto di un centravanti più fisico. Ciò gli ha ristretto gli spazi in cui inserirsi inducendolo, al contempo, ad un maggiore dialogo con i compagni. Una sola rete fin qui in campionato, e addirittura a scaldare la panchina per tutti i 90 minuti a Cittadella. Un segnale non da poco. Insomma, Jallow e Djuric, da top a flop in meno di tre mesi, e la sensazione che la società granata possa puntare a gennaio su un altro attaccante nel caso il loro rendimento non migliori sensibilmente. Ma la vita è una ruota che gira, anche in meglio; è questa la speranza a cui si aggrappa la Salernitana affinché possa essere presto ripagata dai due attaccanti così tanto inseguiti ad agosto. A cura di Armando Iannece