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Se n’è andato in punta di piedi così come aveva esordito nel 2013 all’atto del suo insediamento in San Pietro. La perdita di Papa Francesco rende questo mondo molto più povero. Un Papa che era “uomo tra gli uomini” che ha saputo sdoganare la Chiesa da alcuni tabù ma soprattutto un rivoluzionario contestatore del liberalismo occidentale, della società dei consumi, delle guerre come sistema di potere, sempre al fianco dei deboli e degli ultimi. Ed infine anche grande amante dello sport e del calcio, innamorato del suo San Lorenzo.

Il Centro Coordinamento Salernitana Clubs – nella persona del suo presidente Riccardo Santoro e dell’intero Direttivo – piange la morte del pontefice, ma al tempo stesso non può non denunciare lo squallore con il quale Figc, Lega e istituzioni in generale hanno trattato il mondo del calcio. Si è deciso di annullare in segno di lutto tutte le competizioni calcistiche dalla A alla D a poche ore dallo svolgimento delle gare. Improvvisamente tali organismi si sono ricordati della figura di Papa Francesco ed hanno deciso di “lavarsi la faccia” chiudendo il baraccone per lutto. Ma dove erano Figc e Lega Calcio quando questo Papa denunciava la “terza guerra mondiale a pezzi”, dove erano quando urlava al mondo intero il genocidio del popolo palestinese per mano di Israele, degli Usa e dell’Europa Occidentale? E dove erano ancora quando lo stesso Bergoglio denunciava le atrocità di Putin nei confronti dell’Ucraina?

Assoluto rispetto per la perdita di un leader mondiale come Francesco – che condividiamo senza se e senza ma – ma disprezzo altrettanto assoluto per chi tratta il calcio ed i suoi tifosi come un ingranaggio da cui drenare soldi e potere. Annullare una giornata di campionato in tutte le categorie significa fregarsene in maniera totale delle centinaia di migliaia di tifosi in giro per l’Italia al seguito delle proprie squadre, a proprie spese, con enormi sacrifici sia economici che personali e familiari. Un danno da decine di milioni di euro che nessuno tra Figc e Lega Calcio penserà mai di rimborsare ai tifosi italiani. Tifosi che hanno dovuto fare dietrofront alle 11 del mattino per tornare a casa, dopo aver percorso centinaia se non migliaia di chilometri.

E poi – dulcis in fundo – la ancora più vergognosa decisione di rinviare questo turno di campionato di serie B al 13 maggio, dopo la gara di Genova tra Sampdoria e Salernitana, la vera ultima giornata di torneo come da calendario. Un modo “lecito” per provare a falsare ancor di più questo campionato cadetto, dopo aver assistito in modo colpevolmente silente ad arbitraggi da ufficio indagini, a scandali di ogni sorta nelle società. Il tutto per danneggiare ancora una volta i tifosi, l’unica – probabilmente – parte sana del calcio di oggi.

Crediamo che le società tutte della serie B – con in testa la Salernitana – debbano farsi sentire in sede federale e di lega. Sarebbe stupendo – ma rimarrà utopia – che ogni squadra decida di non disputare la “nuova ultima giornata di campionato” stabilita oggi, ammutinandosi ad un sistema calcio che non rappresenta più nulla se non gli interessi squallidi di alcune élite di potere politico ed economico.