Se il campo ha detto che questo Brescia è ingiocabile per la Salernitana, sono stati i tifosi a regalare spettacolo ed attimi di commozione. Il gemellaggio tra Brescia e Salernitana, nato nel maggio del 1997 a seguito di un tragico incidente occorso ad un ultrà bresciano in quel dell'Arechi, si rinnova di anno in anno e a prescindere dai risultati delle sfide tra le due squadre. Sono trascorsi quasi 22 anni da quando Roberto Bani, tifoso delle rondinelle che aveva seguito i lombardi al Principe degli Stadi, lasciò questa terra in seguito ad un violento impatto con i gradoni dell'Arechi. I tifosi granata rimasero vicini alla famiglia dello sfortunato tifoso per i giorni di degenza ospedaliera di quest'ultimo, confermando la propria umanità ed ospitalità, ed in seguito al tragico evento provvidero ad una raccolta fondi destinata proprio ai familiari di Roberto. Il suggello definitivo su di un'amicizia già in essere e che non poteva che rinsaldarsi. Un'amicizia che dà ottima prova di sé di anno in anno e di partita in partita. Nonostante il risultato del campo, a conti fatti praticamente indolore per i granata, il vero spettacolo è stato su quegli spalti dove, in contesti come quelli del Rigamonti di ieri pomeriggio, il calcio recupera la sua dimensione più umana e solidale. I tifosi granata accorsi a Brescia nonostante la giornata di festa hanno esposto uno striscione in memoria del giovane Mario Landi, tifoso granata 17enne tragicamente deceduto la settimana scorsa. Un evento che non ha lasciato indifferenti i supporters bresciani, prodottisi in un lungo applauso nel momento dell'esposizione del predetto striscione. Un saggio di sportività e fratellanza di cui il calcio ha ogni giorno più bisogno. Sperando di replicarlo al più presto anche ai piani alti...