“Era una Salernitana molto forte, piena di giocatori di grande qualità. C'erano Bombardini, Zaniolo, Borgobello, Longo, Molinaro, tutti giocatori che hanno fatto carriere importanti. Non iniziammo bene con il mister Ammazzalorso, che poi venne esonerato. Col subentro di Gregucci facemmo una cavalcata bella e importante, anche perché era un campionato molto difficile con squadre molto forti come Torino, Genoa, Piacenza. Facemmo un buon campionato con una salvezza ottenuta a due giornate dalla fine che era forse riduttiva per quella squadra". Esordisce così Raffaele Palladino, ex attaccante della Salernitana, attualmente in cerca di squadra, intervistato da tuttosalernitana.com A Salerno è iniziata la sua carriera. Il suo legame con la città e tifosi... “Io arrivai a Salerno che ero giovane, avevo vent'anni. Mi trasferii in prestito dalla Juventus insieme a Benjamin, del quale, inizialmente, si parlava anche meglio. Col tempo e le mie prestazioni mi sono fatto volere bene dal mister, dalla società e dai tifosi. Porto Salerno nel cuore, sia come tifoseria, sia come società, sia come città. Ho vissuto momenti indimenticabili, è stata forse una delle stagioni più belle e prolifiche, il trampolino di lancio nel grande calcio”. Una piazza difficile, ma che sa regalare anche grandi soddisfazioni. “E' una piazza difficile ed esigente, come piace a me, ma il pubblico di Salerno, quando vede che sudi per la maglia, alla fine ti applaudono. Ricordo un aneddoto, eravamo in lotta per non retrocedere e, dico la verità, i tifosi non hanno mai contestato la squadra, ci sono sempre stati vicini. Questa è la dimostrazione di una passione forte, il pubblico aiuta i giocatori ed è un valore aggiunto secondo me”. Serie B a 19 squadre, è d'accordo o avrebbe preferito un format diverso? “Per me hanno gestito tutto male fin dall'inizio. E' stato fatto un casino, ma non è facile dire ora cosa sia giusto e cosa sbagliato. Forse però rendere il campionato un po' più equilibrato a 19 squadre, credo sia la cosa più giusta in questo momento. Il fatto però che una squadra debba riposare perché il numero è dispari non la vedo una cosa gestita bene. Ma ormai non mi sorprendo più di niente nel calcio italiano. Da quando c'è stato il fallimento del Parma ho perso fiducia negli organi federali”. Tornando alla Salernitana, polveri bagnate, fin qui, per l'attacco granata. Come vede la situazione in zona offensiva? “Io sto seguendo tanto la Salernitana, mi piace, e noto che in attacco si sta facendo un po' di fatica. Ma al tempo stesso si sta facendo un grande lavoro in fase difensiva. Giustamente i tifosi vogliono vedere i gol, ma il mister ha trovato una compattezza di squadra. Conosco molto bene il mister e il suo gioco e so che vuole il 100% da tutti, compresi gli attaccanti. Penso che i gol arriveranno, il mister in questo momento ha bisogno di giocatori che si sacrifichino per la squadra e diano il massimo. Il fatto che la Salernitana abbia perso una sola partita è un segnale positivo, vuol dire che la squadra c'è”. Questa squadra, secondo lei, può centrare i play-off? “Lo spero perché tifo per la Salernitana. Può essere l'anno giusto, la squadra è stata attrezzata per ambire ai play-off. Sarebbe meritato per i tifosi che da tanto tempo ci provano e so quanto ci tengano. Ci terrei a rivedere l'Arechi stracolmo come lo vidi io anni fa, è qualcosa di veramente emozionante”. A volte però il patron Lotito ha bacchettato la tifoseria sulla scarsa affluenza... cosa ne pensa? “Credo che ai tifosi granata basti poco per appassionarsi e andare allo stadio. Se vedono i risultati, organizzazione, la presenza della società riempiono lo stadio anche nelle categorie inferiori, questo la dice lunga. A me piace Lotito come presidente, è un presidente moderno. Non è scontato e quando ha qualcosa da dire, la dice a modo suo. E' un personaggio positivo, poi ha fatto grandi cose sia con la Lazio sia con la Salernitana. Ha mantenuto le aspettative e non è facile portarla subito ad alti livelli. Credo però che prendere Colantuono sia stato un segnale che vuole arrivare in alto”. Bocalon lo scorso anno ha realizzato dieci gol, gli darebbe qualche chance in più? “La concorrenza è aumentata rispetto allo scorso anno. Sicuramente arriverà anche il suo momento, l'anno scorso ha fatto bene ma non aveva grossa concorrenza. La Serie B è lunga e nell'arco del campionato avrà modo di rifarsi e di fare i suoi gol”.