Una nuova delusione per la Salernitana, caduta 1-0 nel derby contro la Juve Stabia, che ha sfruttato l’episodio decisivo al 53’ con il gol firmato da Niccolò Fortini. Un’altra sconfitta che pesa come un macigno sulla classifica granata: 30 punti, penultimo posto e la sensazione che la squadra stia lentamente scivolando verso la Lega Pro, nonostante manchino ancora sei giornate alla fine del campionato.

In sala stampa, il direttore sportivo Marco Valentini ha provato a tracciare la linea difensiva del club ai microfoni di LiraTV, partendo da una premessa: “La posizione di classifica non è disastrosa, ce ne assumiamo tutti le responsabilità, sappiamo che non è quella che ci aspettavamo e ci vede tutti coinvolti a cercare di salvare la categoria”.

Valentini ha poi motivato la sua presenza solitaria nel post gara, evitando l’intervento di giocatori o staff tecnico. “Il motivo per cui sono qui e parlerò da solo è evitare che i nostri tesserati possano dire qualcosa di spiacevole sull’arbitraggio. La gara secondo me è stata falsata dalla direzione, Marchetti non era in grande forma. L’espulsione non è una scelta giusta. Quel rosso ha rovinato la gara e poi ci sono due rigori su Cerri che non sono stati concessi”.

Dopo le accuse alla direzione arbitrale, Valentini ha commentato anche l’andamento della gara: “Il primo tempo non è stato regalato all’avversario, è stato un derby equilibrato e tirato. Anche in dieci contro undici siamo stati in partita”.

La posizione dell’allenatore Roberto Breda è tornata al centro del dibattito, e il dirigente ha voluto spegnere sul nascere le voci su un possibile esonero imminente: “Cambiare allenatore in questa settimana non ha molto senso, non è che magicamente inizi a fare i punti. Vedo una squadra in difficoltà che però è viva, lotta. La reazione non deriva solo da uno schiaffo dato dall’avversario, ma anche dall’arbitro che non era in giornata”.

Valentini ha difeso anche la scelta tattica contestata di Breda, che all’85’ ha tolto Tongya per inserire il difensore Guasone. “Guasone in attacco? È una mossa che si fa, non la fa solo il nostro allenatore. In quel momento lì non si stava più giocando a calcio, ha struttura fisica e quindi si può contare sui centimetri di un difensore”.

E su un’altra sostituzione discussa, quella dell’attaccante in panchina Corazza, Valentini ha voluto chiarire: “Qualcuno può pensare che siamo tutti degli stupidi, ma se un allenatore fa delle scelte, le fa in base agli allenamenti settimanali. Reine-Adelaide durante la settimana non ha mostrato l’attaccamento che hanno fatto vedere gli altri”.

Infine, lo sguardo al futuro, con ancora 18 punti a disposizione: “Ci sono ancora 18 punti. Oggi ho visto una squadra in partita che lottava. L’espulsione ha rovinato questo tipo di partita, poi è normale che un derby in questo campo diventa più complicato se resti in inferiorità numerica. Dobbiamo continuare a spingere come stiamo facendo, affrontare questi momenti con lucidità, ricordandoci che la responsabilità è nostra e nessuno è contento di avere 30 punti”.

Ma al di là delle parole e delle accuse all’arbitro, i numeri parlano chiaro: la Salernitana è penultima, con una difesa fragile e un attacco sterile. Le scelte tecniche continuano a far discutere, come quella di inserire un difensore nel finale anziché dare una chance a Gerardo Fusco, attaccante promettente della Primavera che avrebbe potuto rappresentare un’alternativa offensiva in un finale disperato.

I toni accesi e le giustificazioni di Valentini sembrano sempre più uno scudo per mascherare l’assenza di risultati. La realtà è sotto gli occhi di tutti: la Salernitana, salvo miracoli, si sta avviando verso una retrocessione dolorosa, e il direttore sportivo insieme a Breda non possono continuare a nascondersi dietro decisioni arbitrali. I tifosi meritano risposte e scelte più coraggiose.