La vittoria di Palermo aveva potuto illudere solo i più famigerati "esperti", gli stessi che non avevano notato il suicidio tattico di Stellone carente nella lettura tattica ed al medesimo tempo presuntuoso nell'inserire la quarta punta (Puscas) per poi finire impallinato da Casasola. Già, che fine ha fatto il difensore argentino? Colui che dopo Bocalon è il miglior realizzatore della Salernitana. Ed ancora, perchè nessuno degli "esperti" ha evidenziato il suicidio tattico di mister Gregucci nell'affrontare a viso aperto il Lecce, puntando su di un reparto mediano centrale composto da Akpa (a mezzo servizio) ed un giocatore fuori ruolo quale Castiglia, maggiormente adatto a rivestire i panni di trequartista che stanno stretti (eufemismo) a D.Anderson. Ed ancora, com'è possibile che in una difesa a tre, non si sfrutti, al netto delle assenze, Gigliottì quale difensore centrale, essendo tra i tre a disposizione, l'elemento maggiormente in grado di impostare l'azione dalle retrovie. Come s'intende far possesso palla ed attaccare una squadra come il Lecce che fa della verticalizzazione l'arma principale, lasciando campo libero ad un certo Tachtsidis senza inserirgli, francobollargli un giocatore alle calcagna. Il campo, di fatto, sta dimostrando come la Salernitana con tali uomini non possa prescindere dal 3-5-2 e che i giocatori fuori ruolo, in realtà, siano una prerogativa dell'attuale gestione tecnica, protesa a cercare di arrovellarsi per provare ad ottenere da questi giocatori qualcosa che non è insito in loro. Fatti due conti, i famosi esperti si sono dati una risposta: era, davvero tutta colpa di Colantuono?