Dilettanti e pandemia
Bella iniziativa quella organizzata dalla Longobarda Salerno e Salerno Granata che ha visto in diretta facebook intervenire tanti ospiti addetti ai lavori del calcio dilettantistico. Il tema trattato è stato ovviamente il momento delicato e complesso che stanno vivendo i dilettanti a causa di questa pandemia; gli spunti sono stati molteplici e tutti interessanti a cominciare da quello offerto da Germano Ramora, direttore tecnico della scuola calcio Salerno Guiscards, che ha focalizzato l'attenzione sui timori dei genitori dei suoi piccoli campioni e sulla discutibile riforma che si prospetta sullo svincolo dei calciatori dai 16 ai 25 anni ed il famigerato premio preparazione. E' stata poi la volta di Vincenzo Grimaldi, segretario dello Sporting Pontecagnano con trascorsi importanti nel settore giovanile della Salernitana di Aliberti, che ha invece denunciato la lontananza dei vertici federali e del comitato regionale dimostrata nei confronti delle squadre campane auspicando un confronto al più presto. Sulla stessa lunghezza d'onda è stato Alfonso Molisse, presidente dell'Angels Episcopio, che ha dichiarato che sarebbe stato meglio non partire con la stagione calcistica; non diversa l'opinione di Angelo Giordano, dirigente dell'Acciaroli Calcio che ha sottolineato inoltre le troppe responsabilità a carico dei presidenti delle realtà dilettantistiche. Maurizio Alfieri, presidente del Cava United, si è soffermato invece sull'importanza di tenere vivo ora più che mai il legame coi ragazzi, smarriti più di chiunque altro dopo questo stop forzato; anche il mister del Cava United, Enrico Maria Amore, ex bandiera granata, ha posto i riflettori sulla difficoltà dell'eventuale ripresa dal punto di vista della preparazione atletica, reputando il congelamenti questa annata la soluzione migliore. Il mister della Longobarda, Michele Pecorale, ha aggiunto il problema potenziale degli infortuni se si dovesse riprendere senza il tempo di prepararsi adeguatamente e se si dovesse giocare ogni tre giorni. E' stato poi il turno di Matteo Pisapia, presidente dell'Olympic Salerno, che ha dichiarato il suo pessimismo sulla ripresa dei campionati prima di Pasqua, rimpiangendo le ore strappate alla famiglia la domenica per raggiungere gli amici sui campi di calcio. Stefano Volpe, dirigente del Montecorvino Rovella, intervenuto successivamente sulla questione ha evidenziato l'iniquità della spartizione delle risorse tra professionisti e dilettanti e la necessità di un nuovo assetto organizzativo del calcio dilettantistico. Giuseppe Di Donato, dirigente dell'Atletico Battipaglia, ha espresso le sue perplessità sulle illusioni date dal comitato regionale a settembre di poter cominciare in piena sicurezza e l'amarezza di aver rispettato tutti i protocolli ed essere stati fermati ugualmente sul più bello. Infine prima Carmine Quaglia, mister dell'Atletico Paestum, ci ha tenuto a portare la sua testimonianza della totale assenza della percezione di sicurezza avutasi a Capaccio, poi Lele Baratta, direttore sportivo del Centro Storico, ha ribadito la sua posizione già favorevole a non iniziare l'annata calcistica e l'assurdità delle ipotesi che girano di un solo girone d'andata dato che non è assolutamente giusto modificare delle regole in corsa. Insomma sono venuti fuori da questa bella chiacchierata tanti aspetti che meritavano e meritano ancora di essere approfonditi; vedremo cosa succederà da qui a qualche settimana.