Marino parte con il piede giusto:"Voglio coraggio e spinta sugli esterni"
Personalità, coraggio e spirito di squadra: la Salernitana riparte da qui

Esordio vincente per Pasquale Marino sulla panchina della Salernitana, che supera il Sudtirol per 2-1 e riaccende la speranza salvezza. Dopo l’esonero di Roberto Breda, serviva una scossa. E la prima risposta è arrivata con una prova di carattere, cuore e sacrificio, che ha restituito fiducia a un ambiente in crisi. La classifica resta critica, ma la vittoria dell’Arechi rappresenta una boccata d’ossigeno fondamentale in un finale di stagione dove ogni punto pesa come un macigno.
Il tecnico siciliano, al debutto ufficiale con i granata, si è detto soddisfatto della prestazione offerta dalla squadra, sottolineando l’importanza dell’atteggiamento e dell’unione del gruppo. «C’è stata voglia di sacrificarsi e di mettere in pratica quanto provato in settimana» ha dichiarato Marino. «I ragazzi si sono aiutati, comunicavano positivamente, c’è stata collaborazione e reciproco incoraggiamento. La vittoria non è frutto del caso, è stata voluta e cercata. Il morale era sotto i tacchi, ma i ragazzi hanno mostrato carattere e una buona reazione».
Più che su moduli e numeri, Marino ha concentrato il suo lavoro sull’aspetto mentale, cercando di ricostruire fiducia e autostima. «Abbiamo avvicinato Soriano e Verde a Cerri, aumentando la spinta sugli esterni. Il gol è nato da sinistra e si è concluso a destra con Ghiglione: è un segnale importante. Vincere aiuta a vincere, ti toglie paura». Un gol che ha dato slancio e coraggio alla squadra, anche se la punizione del Sudtirol ha poi riaperto la gara, creando qualche brivido nel finale: «Peccato per il gol subito, evitabile. Dopo quella rete è subentrata un po’ di ansia, loro cercavano la profondità con giocatori fisici. Ma la squadra ha saputo tenere botta, comunicare e gestire il possesso».
Marino ha evidenziato come la Salernitana abbia cercato di gestire il pallone con maggiore lucidità e qualità nel finale, pur consapevole dei margini di miglioramento: «Abbiamo margine anche se il tempo è poco. Possiamo fare meglio in tutte le fasi. Ma oggi farei fatica a fare una classifica di rendimento, queste prestazioni sono incoraggianti». Nessuna polemica sull’arbitraggio: «Non ha inciso sul risultato, va bene così». E già si guarda avanti, al prossimo impegno: «Abbiamo una partita importante a Cittadella, sarà fondamentale mantenere questo spirito. Giocare in casa, col nostro pubblico che ci seguirà, deve darci ulteriore stimolo».
La mentalità pragmatica del nuovo allenatore emerge con chiarezza: «È presto per parlare di salvezza, ma la vittoria può sbloccarci. Ci dà serenità per lavorare meglio. Abbiamo giocato palla a terra, abbiamo anche preso qualche ripartenza, ma lo spirito è stato positivo». Fondamentale, secondo il mister, è stata la compattezza della squadra: «Nei momenti difficili non bisogna inventarsi nulla, ma essere pratici. I ragazzi hanno comunicato molto in campo, si sono aiutati. Questo è l’approccio giusto per affrontare le ultime partite».
Sullo scarso apporto realizzativo degli attaccanti, Marino non ha dubbi: il bicchiere è mezzo pieno. «Gli attaccanti hanno fatto il loro dovere. Cerri ha lavorato tantissimo per la squadra, ha fatto sponde, ha creato occasioni, ha preso una traversa. Sono contento di lui e anche di Verde, che ha dato una mano importante in fase di non possesso. In questo momento non mi interessa chi segna, ma che la squadra vada sugli esterni, che devono stare alti. L’azione del gol l’avevamo provata in allenamento. È importante tenere il baricentro alto e creare superiorità sugli esterni».
Il tecnico siciliano chiede più varietà di soluzioni offensive, per non risultare prevedibili: «Soriano e Verde li abbiamo messi più vicini alla prima punta, perché si smarcano bene tra le linee e liberano spazio. Dobbiamo cercare di variare, senza essere monotoni».
Infine, Marino ha voluto rimarcare l’importanza del sostegno del club e del tifo granata: «Il presidente è stato vicino alla squadra, ci ha parlato, motivando i ragazzi. Le sue parole sono state ascoltate con attenzione e credo abbiano lasciato il segno. Lo spirito visto in campo è frutto anche di questo. In avvio abbiamo subito provato a sbloccare la partita. La “garra” deve esserci sempre. Quando tutte le componenti remano nella stessa direzione, tutto diventa possibile».
Ora la Salernitana è attesa dalla trasferta di Cittadella, terreno storicamente ostico, ma anche banco di prova decisivo per misurare la solidità ritrovata. La salvezza è ancora tutta da conquistare, ma la strada imboccata da Marino sembra quella giusta.