Dazn tre parole: live, cuore e passione..... La diretta che fa cilecca.... Con il goal di Castiglia che fa esultare i cuori granata a rilento rispetto al minuto (91^) della marcatura siglata dalla Salernitana. Più che la presa della Bastiglia, il vero colpo nelle mura perimetrali della difesa leccese, lo mette a segno un certo Castiglia, abile a sfruttare la torre amica di Djuric con tanto di copertura nel pieno della trincea, assicurata da Bocalon, capace di mettere ko Lucioni e lasciar libero il "soldatino" meticoloso nel piazzare il punto del pareggio. Eppure i due magic goal siglati da Mancosu e Falco avrebbero potuto provocare la breccia di "Portapia" nel morale e nella delicata fase di crescita a cui è sottoposta una squadra (quella granata)che sta effettuando-complice i tempi del mercato- il romitaggio in campionato. Con Jallow ancora a mezzo servizio, Migliorini quale pesce fuor d'acqua nella difesa a tre e Di Gennaro proteso, giocando, a ritrovare la perfetta forma fisica, la Salernitana del primo tempo timorosa e tutta a ridosso della propria area di rigore, ha trovato vigoria, cuore e qualità, gettandosi in mischia ed in trincea per effetto del cambio modulo e di giocatori posto in essere dal comandante Colantuono. Il passaggio nel secondo tempo alla difesa a quattro e l'inserimento di Di Tacchio in luogo di Migliorini, a copertura della difesa con Di Gennaro avanzato alle spalle della nuova coppia d'attacco composta da Djuric e Bocalon, hanno mandato in tilt la lenta retrovia leccese, rispondendo colpo su colpo alle magie degli avanti, in vena di accoppiare in una medesima partita due bingo di fila: roba da guinnes dei primati. E se il punto dell'iniziale pareggio siglato da Bocalon su perfetto assist di Di Gennaro, cancellato dalla punizione disegnata con il pennello da Falco, sulla quale Micai (in precedenza perfetto sul tiro scoccato dallo stesso avanti pugliese) non ci sarebbe potuto arrivare neppure con il mantello, sembrava non poter bastare, la rete di Castiglia funge da secondo indizio pronto a costituire la prova quasi incontrovertibile della necessità di apportare delle modifiche all'assetto tattico iniziale. Senza due esterni capaci di supportare le due punte e con Di Gennaro eccessivamente lontano dai 16 metri avversari, la manovra della Salernitana è apparsa poco fluida quanto restrittiva delle qualità dei singoli. Colantuono, a giusta ragione, ha deciso (nella ripresa) di derogare dal lavoro estivo, mandando in soffitta il 3-5-2, abbassando Vitale e Casasola quali quarti di difesa, impiegando Di Tacchio nel ruolo di play maker basso ed avvicinando Di Gennaro alla coppia d'attacco meglio assortita del momento: il risultato è stato, al di là del pareggio al cardiopalma, evidente e sotto gli occhi di tutti. Indipendentemente dalla differita(in diretta) di Dazn, la Salernitana vista nel secondo tempo ha mostrato di avere come unica pecca la necessità di ritrovare condizione ed amalgama. Archiviato il difficile trasferimento, chiusa senza danni una difficile battaglia, ora bisognerà sfruttare la tregua "armata" concessa dal campionato per ritrovare brillantezza e cambio di idee, ma soprattutto di vestito tattico per non veder la Salernitana, sempre costretta rimontare dopo essere quasi sprofondata come accaduto in via del Mare. In fondo, per alzare l'asticella, non c'è bisogno, nonostante la devozione al Santo Patrono, di mostrare una doppia faccia... Ai tifosi, invero, piace la squadra intravista (condizione fisica a parte) per gran parte della ripresa, capace di respirare, andare giù senza mai cadere nelle acque di via del Mare da cui sarà possibile, davvero, riposizionare la prua verso la mappa del sogno-angolo play-off. D'altronde se la virtù sta nel mezzo, Akpro serve continuare, ancora, a nascondersi?