Ha lasciato la Salernitana in piena zona play-off,  rinunciando ad un sostanzioso contratto pluriennale sul tavolo. Eppure c'era chi gli imputava il "non gioco" per una squadra fisica, costruita con determinate caratteristiche, forte in centimetri, meno in tecnica, apposta a protezione degli spazi per ottimizzare anche con l'ausilio delle palle inattive, le più piccole sbavature avversarie.  Fischiato, spesso insultato "perchè la squadra non produce gioco" soprattutto dopo la vittoria in dieci contro undici contro lo Spezia, ora molti a Salerno rimpiangono (a ragione ) Colantuono. Per effetto di quell'inizio di campionato (20 punti in 15 partite, 1,33 a gara), ora la Salernitana (viaggiante ad una media di 0,99 punti a partita), grazie anche alle sventure altrui, può vantare un tesoretto che gli consentirà di essere ancora artefice del proprio destino. Eppure c'era chi al tempo delle dimissioni, imputava al tecnico di Anzio l'incapacità di sfruttare le risorse di una rosa rivelatasi essere priva di qualità, ma ottimizzata fino all'osso ed in tutte le proprie caratteristiche peculiari da un signore allenatore... in tutti i sensi