Eh già, per atteggiamento, abbinata ad una manifesta inferiorità tecnico-tattica,  la trasferta di Brescia potrebbe considerarsi come la classica gita “fuori porta”, per la Salernitana, soprattutto perché ricaduta nel giorno di Pasquetta. Distratta, disordinata tatticamente, la compagine allenata da Gregucci ha mostrato il fianco alla Leonessa senza colpo ferire. Sia chiaro, di fronte c’era la prima classificata, non a caso, del torneo cadetto, ma prendere gol dopo appena un minuto per poi sperare di non subire la goleada non è il modo migliore per riconquistare  i propri tifosi. Quest’ultimi, encomiabili per sostegno e passione, hanno onorato al meglio il gemellaggio con gli alter ego bresciani, per poi vedere in campo una compagine in completa balia dell’avversario. Diverse scelte di Gregucci non hanno pagato. Jallow è apparso ancora una volta inconsistente, mentre la corsia mancina composta da Lopez e Mantovani ha fatto acqua da tutte le parti. Discutibile anche la sostituzione di Rosina, chiamato a cantare e portare la croce in mezzo al campo. Ma al di là di questo, ciò che non è piaciuto è stato l’atteggiamento arrendevole mostrato dai granata, mai in grado di dare la sensazione di poter svoltare,o quantomeno mettere in discussione il match. Atteggiamento che non è piaciuto al mondo social, al punto che dopo i primi 45 minuti di gara  è diventato virale lo slogan “ho spento la tv, non la vedo più”. Eccola, la rassegnazione, che fa male più della sconfitta o dello stesso deludente campionato. Tra promesse ed aspettative per il prossimo anno, lo scoramento imperversa, e questo dovrebbe far riflettere la società, chiamata a recuperare in fretta il rapporto con la piazza. La cancellazione della giornata granata è un buon segnale, a cui dovrà seguire, sin dal primo luglio, l’allestimento di una Salernitana da vertice. Ma prima c’è una salvezza da certificare ed un centenario da celebrare, per buona pace di tutti.