Sia chiaro, non è nostra abitudine scomodare i Santi nè, tantomeno, immaginarci chissà quale intervento divino nella salvezza conseguita dalla Salernitana al Penzo di Venezia. Semplicemente, forniamo un indizio, due parole, nome e cognome per la precisione:Leonardo Menichini. E’ lui, senza alcun dubbio, l’artefice principale del motivo per cui la Salernitana disputerà il suo quinto torneo consecutivo di B. Vituperato, bistrattato, talvolta, non ritenuto adatto ad una piazza di Salerno, invero, il trainer di Ponsacco ha sempre mostrato grande carattere ed umiltà, raggiungendo sempre gli obiettivi prefissati nonostante condizioni non sempre favorevoli. In ultimo, questa salvezza, raggiunta dopo un play out incredibile ma soprattutto dopo un girone di ritorno disastroso con Gregucci alla guida. Con quest’ultimo, infatti, la Salernitana era precipitata nel baratro. Una caterva di sconfitte e prestazioni anonime l’hanno portata in zona playout. Un disastro! Una squadra sfiduciata, stanca nelle gambe e fragile da un punto di vista psicologico, soccombente contro Carpi e Cosenza in casa. Un vortice di sconforto e negatività da cui sembrava impossibile uscirne, sino alla svolta, sino all’arrivo del Menico. Cinque giorni per preparare l’ultima della stagione a Pescara. Troppo poco per incidere sul risultato ma tanto basta, complice anche la sosta successiva per le note vicende extra calcistiche, per entrare nella testa dei calciatori . Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Successo casalingo nel primo round playout, nel complesso una compagine più grintosa, determinata e con la consapevolezza di poter lottare. Ma il miracolo sportivo si concretizza al Penzo, dove il lavoro di Menichini si manifesta in tutta la sua qualità dopo l’espulsione grave di Minala. La Salernitana di un mese fa sarebbe crollata, evaporata alla prima difficoltà, non quella di Menico. Tosta, di cuore più che di gamba, la compagine con il cavalluccio sul punto ha mostrato grande solidità e spirito di sacrificio. E la salvezza, centrata ai rigori, rappresenta il giusto corollario di una Salernitana diversa, che Menichini ha trasformato nell’animo in meno di un mese. Ed ora il futuro. Noi ci siamo già espressi un mese fa. Questa società dovrebbe puntare nuovamente sul trainer di Ponsacco, per gratitudine ma soprattutto per quello che è capace di dare. D’altronde, ad oggi, Menichini è l’allenatore più vincente, una promozione e due salvezze, sotto la gestione Lotito-Mezzaroma, seppur abbia sempre iniziato la sua avventura in granata senza aver mai svolto un ritiro. E perché non dargliene  la possibilità adesso!? Armando Iannece