Lunedì 15 ottobre 2018, ore 19:19. Come accade tutti i giorni, questa precisa combinazione di ora e minuti fa fibrillare - nel senso positivo del termine - il cuore dei tifosi della Salernitana in quanto la scrittura "19:19" fa immediatamente venire alla mente l'anno più amato, quel 1919 che diede i natali alla Bersagliera. E il ricordo è ancora più bello in questo particolare periodo, dato che siamo in prossimità del 100esimo compleanno del sodalizio granata. In questo 15 ottobre 2018, però, quest'orario è atteso maggiormente. Dato che esattamente 365 giorni fa, domenica 15 ottobre 2017, attorno a quest'orario (minuto più, minuto meno, non voletecene per questo) veniva scritta una pagina importante della piccola, ma allo stesso tempo grande, storia della Salernitana. Un anno fa Joseph Minala, ventunenne centrocampista camerunense, infilava alle spalle del portiere dell'Avellino Radu il pallone che consentì ai granata allenati da Alberto Bollini di espugnare il "Partenio-Lombardi" 23 anni dopo l'ultima volta firmata da Breda al 76', per il tripudio dei sostenitori della Bersagliera presenti nell'impianto di Avellino e di quelli rimasti a Salerno e quelli sparsi per l'Italia e nel mondo. Vincere un derby è godurioso a prescindere, farlo in casa della tua diretta rivale ancora di più. Farlo in rimonta quando si era sotto di 2 reti e siglando il gol del sorpasso in abbondante zona Cesarini al 96' è un qualcosa che neanche il più ottimista dei tifosi della Salernitana avrebbe mai potuto immaginare. Invece, è accaduto. Al 59' di quel match, si stava prospettando una disfatta. Avellino avanti 2-0, con la seconda rete segnata dall'ex assolutamente mai rimpianto (e mai lo sarà) Lorenzo Laverone. Poi però il capitano biancoverde, Angelo D'Angelo, commetteva un errore: urlare in faccia a un avversario a terra (Odjer) la propria soddisfazione per il raddoppio della propria squadra. Un gesto che più antisportivo e vigliacco non si può. E dato che nel calcio - come nella vita - le cattiverie si pagano, puntualmente la giornata in casa Avellino da verde splendente si è mutata in nero carbone. Grazie a Rodriguez (1-2), Sprocati (2-2) e il già citato Minala. Una mazzata dal quale l'Avellino, che fino a quel momento si trovava in zona playoff, non si è più ripreso, con la salvezza sul campo arrivata a stento a fine torneo e la successiva mancata iscrizione in Serie B, con i biancoverdi costretti a ripartire dalla D (augurando loro di tornare nel calcio che conta, ma questa volta sul campo e non a luglio tramite ripescaggi). Una mazzata biancoverde che invece è e resterà sempre autentica goduria e sollazzo granata. Di derby tra Avellino e Salernitana ce ne saranno tanti ancora. Ma fino a quando (semmai ci riusciranno) gli irpini non "ripagheranno" i granata con la stessa moneta, saranno solo "memorial" di ciò che accadde il 15 ottobre 2017.