Sabato 8 marzo, la Salernitana affronterà il Modena allo Stadio Arechi in un match cruciale per la lotta salvezza. Una partita che dovrebbe rappresentare un’opportunità per la squadra di ritrovare compattezza e spinta emotiva grazie al supporto del pubblico granata. Eppure, la società ha deciso di applicare una politica di prezzi che va in direzione opposta rispetto alle necessità del momento.

I biglietti per la sfida contro il Modena sono stati fissati a cifre sensibilmente più alte rispetto a quelle applicate in gare altrettanto importanti, come quelle contro Reggiana e Frosinone. Si tratta di una scelta che lascia perplessi e che rischia di compromettere la partecipazione dei tifosi, proprio quando il sostegno della piazza sarebbe fondamentale per cercare di invertire il trend negativo che vede la Salernitana sempre più invischiata nei bassifondi della classifica.

Un omaggio simbolico non basta

L’unica iniziativa della società è stata quella di fissare a 2,50 euro il prezzo per le donne, un gesto simbolico per la Festa della Donna, che tuttavia non cambia la sostanza del problema. Se da un lato l’idea di agevolare la partecipazione femminile è apprezzabile, dall’altro l’impatto generale della politica tariffaria resta inaccettabile per una squadra che ha disperatamente bisogno del proprio pubblico.

Una strategia che penalizza la passione granata

I prezzi stabiliti per questa partita risultano ingiustificatamente elevati: il costo per la Curva Sud è di 11,50 euro per il biglietto intero, mentre i Distinti toccano quota 21,50 euro. Ancora più alti i prezzi per la Tribuna Superiore e la Tribuna Inferiore Laterale, entrambe fissate a 32 euro, mentre la Tribuna Rossa arriva addirittura a 42 euro. Tariffe che, per il momento che sta vivendo la squadra, risultano decisamente fuori luogo.

La scelta societaria appare inspiegabile soprattutto se si considera il parallelo con gli incontri precedenti, dove i biglietti avevano prezzi più accessibili. Se l’obiettivo è cercare di salvare la categoria, la prima mossa da fare è quella di coinvolgere il pubblico, non di allontanarlo con costi spropositati. In un contesto di grande difficoltà sportiva, è impensabile pretendere che i tifosi sborsino cifre elevate per assistere a una squadra in crisi. Serve un aiuto concreto a chi ogni settimana dimostra un amore incondizionato per questi colori.

L’importanza del pubblico in una stagione fallimentare

Non è un mistero che il cammino della Salernitana in questa stagione sia stato al di sotto delle aspettative. La squadra sta lottando con le unghie e con i denti per evitare la retrocessione, ma senza il calore dell’Arechi sarà ancora più difficile compiere l’impresa. Il presidente Danilo Iervolino, che pure ha più volte sottolineato l’importanza della tifoseria, sembra aver sottovalutato questo aspetto con la politica dei prezzi per questo match.

Se la Salernitana vuole avere una chance concreta di restare in Serie B, deve necessariamente affidarsi alla sua gente. Ma con questi prezzi, si rischia di vedere uno stadio meno gremito di quanto dovrebbe essere per una sfida di questa importanza. E se la squadra dovesse pagare questa scelta in termini di rendimento in campo, la responsabilità sarebbe anche della società.

Una richiesta chiara: servono prezzi popolari

Non si tratta di un attacco gratuito alla dirigenza, ma di una critica costruttiva dettata dal buon senso. In un momento come questo, la Salernitana avrebbe dovuto adottare una politica più inclusiva, incentivando la partecipazione del pubblico con biglietti a prezzi popolari. La spinta dell’Arechi può fare la differenza, e privarsene sarebbe un errore imperdonabile.

La speranza è che questa decisione non si ripeta nelle prossime partite casalinghe, perché la Salernitana ha bisogno di tutta la sua gente. E la sua gente, per esserci, ha bisogno di essere messa nelle condizioni di farlo.