Ecco le parole in conferenza stampa del Direttore Sportivo della Salernitana Marco Valentini:

E' doveroso ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato. E' stato un mercato diviso in due step, quello iniziale per dare alla squadra risorse necessiarie immediate, e poi quello finale. E' stato un mese intenso anche dal punto di vista fisico, alla fine del mercato da parte nostra c'è molta soddisfazione. La squadra è stata rinforzata, oltre che a livello numerico, a livello qualitativo; ne esce una rosa più completa ed equilibrata, è stato accontentato l'allenatore, che ad oggi ha tutte le possibilità per cambiare la squadra. Siamo senza attaccanti? A pensare questa cosa mi viene da sorridere, i nostri attaccanti ci hanno portato 6 punti nelle ultime partite, non sono d'accordo assolutamente su questa cosa. Per quanto riguarda le cifre, io non ho parlato di questo nella mia presentazione. Anche con 10 milioni di euro non sarebbe cambiato nulla, ci sono meccanismi in cui i soldi vanno in ultima posizione. Dietro ogni soggetto umano non ci sono soltanto i soldi, dal club ho avuto grandissima disponibilità. L'operazione che si stava facendo con l'Udinese era un'operazione proiettata specialmente per il futuro. Alle 23.40 eravamo pronti con le carte, l'Udinese non aveva il controllo del ragazzo e quindi da parte loro c'è stato ritardo. A livello numerico e di caratteristiche in difesa ci siamo. Quando si pianifica un mercato non si decide di prendere un giocatore nello specifico, si mettono in piedi 5-6 possibilità e Zuccon era una di quelle. Come con la difesa, secondo me abbiamo completato il centrocampo a livello numerico. Saric aveva caratteristiche tecniche giuste per completare la squadra, ma non c'erano le condizioni giuste con il Palermo. Negli ultimi giorni ci sono stati degli avvicinamenti con Henry e Russo. Il primo è stato avvicinato, ma ha avuto recentemente un grosso problema familiare e non si è sentito di spostarsi in questo momento. Su Russo c'è stata una valutazione diversa, noi abbiamo offerto il doppio di quanto offrivano gli altri, ma ha deciso di andare a Cesena perchè qui si sarebbe sentito chiuso da Cerri e Raimondo. Con Sepe non c'è stato mai nessun problema, io avevo un dovere nei confronti della città che era quello di migliorare questa squadra dove fosse stato possibile. C'è stata questa opportunità con la Fiorentina per Christensen e l'abbiamo colta in 5 minuti, ho parlato anche chiaramente con Sepe prima. Il progetto triennale? Quello che posso dire è che su tanti giocatori c'è il diritto di riscatto, con Caligara anche l'obbligo. E' ovvio che ho iniziato a fare questo mercato con una squadra che era ultima, dovevo per forza guardare all'immediato. Noi in lista siamo 16 compreso Simy, che rimane con noi in lista. Non ho intenzione di fare altre operazioni in entrata dal mercato degli svincolati, poi il campo ci darà le risposte. Nelle prime 4 partite abbiamo giocato con le 3 squadre più forti del campionato, non è stato facile. Secondo me nessuno ci ha messo sotto, anche se non abbiamo fatto una bella partita a Pisa. Era una squadra quasi morta un mese fa, l'abbiamo messa in rianimazione. Sono sicuro che in breve tempo cominceremo a camminare, e poi a correre. Il momento non è decisivo, ma è molto importante. Abbiamo 3 scontri diretti, in poco tempo abbiamo fatto un bel lavoro sotto tutti i punti di vista. Più ne siamo, più sarà difficile per gli altri. Dobbiamo dare anche all'esterno una sensazione di forza e compattezza. Simy? Gli ho proposto 4 offerte, le ha declinate tutte, come era nei suoi diritti. All'inizio dovevamo valutare tanti calciatori, con Torregrossa abbiamo valutato che fosse più giusto trasferirsi altrove vista la tanta concorrenza. Per Soriano non ci sono mai state trattative, è un ottimo professionista che ci darà una grande mano. L'affare più difficile? Raimondo, lo volevano 10 squadre, tra cui 2 di Serie A. E' voluto venire in un club dove aveva l'opportunità di giocare, in una piazza prestigiosa e con un allenatore che già lo conosceva”.