E' un Giampiero Ventura con un volto tra il soddisfatto e il rilassato, dopo il recupero thrilling, quello che si è presentato nella sala stampa dell'Arechi subito dopo la vittoria della sua Salernitana per 2-1 sulla Virtus Entella. Queste le sue principali dichiarazioni. Sulla partita: "Volevo una risposta dopo il primo tempo di Pisa e l'ho ottenuta. Si è vista in campo la Salernitana che desideravo, tenuto conto che c'erano diversi esordienti come Pinto e Gondo e anche lo stesso Lombardi per la prima volta partiva dall'inizio". Sui finali: "Da un lato sono "soddisfatto" di questa psicosi nel finale, perché oramai ho capito che c'è un problema e devo così analizzare cosa non va per il verso giusto. Sarebbe stato da folli pareggiare anche questa partita. Ammetto di essermi girato dopo l'errore che ha propiziato la pallagol del potenziale 2-2 della Virtus Entella e meno male che ci ha pensato Micai, che ringrazio. Dobbiamo riflettere, questi finali ci sono costati già 4 punti". Su Pinto e Gondo: "Hanno giocato una buona partita, con personalità. Esordire in B non è mai facile, ma si sono comportati bene. Gondo è libero mentalmente, ha portato freschezza in un reparto offensivo che ha visto Djuric tirare fino a oggi la corda". Su Dziczek e il suo infortunio: "Oramai sto temendo anche l'istante in cui si scende dal pullman per timore che qualcuno si faccia male. Peccato, perché teneva tantissimo a esordire. E purtroppo ho paura che si tratti di  un infortunio grave". Sul minimo stagionale di spettatori all'Arechi: "Attirare le persone al campo lo si fa con una sorta di passaparola. E le nostre ultime quattro partite non sono state efficaci come passaparola, soprattutto quella di Pisa. Stiamo ricostruendo e non possiamo avere tutto e subito. Però, alla terza col Benevento, dopo due vittorie vi erano 18000 persone. Salerno è una piazza che conosce il calcio e vive di calcio. Se il pubblico capisce che c'è da essere felici allo stadio, arriverà". Sulle critiche dopo la sfida col Pisa: "Oggi contava giocare a calcio e, metaforicamente parlando, seminare per il futuro. Vittoria per la classifica? Siamo all'undicesima giornata, non ad aprile, questo discorso non è per la classifica".