Il granata è il colore che Gianluca Petrachi porta con sé e fa parte del proprio destino. Dapprima con il Torino ove è stato in grado di combaciare risultati e risparmi con conseguenti tagli degli ingaggi da parte del vulcanico patron Cairo, nonostante i quali, il lavoro certosino ha prodotto plusvalenze clamorose. Di poi, la Salernitana: tra la piazza e l'attuale ds c'è sempre stato quello feeling nonostante non si fossero mai incontrati prima se non da avversari quando, da calciatore ha realizzato la doppietta di Udine, decisiva probabilmente per le sorti del Perugia in positivo e della Salernitana, in negativo  nel lontano 1999. Petrachi avrebbe già voluto lavorare a Salerno con qualche anno di anticipo ed in una situazione meno emergenziale per sfruttare tutte le capacità e l'entusiasmo, ormai assopito di Iervolino. Ed, invece,  appena arrivato,  ha dovuto fare i conti con la continua emergenza all'ordine del giorno. Aveva già prefigurato una squadra degna di un pronto riscatto dopo un anno orribile ed invece, in corso d'opera, ha dovuto cambiare tutto ed in fretta. A partire da Sottil che prefigurava un modulo 352 per arrivare a Martusciello che, invero, maggiormente raffigura il proprio modo di intendere il calcio partendo dalla difesa a 4. Parole concrete, sincere, chiare in conferenza stampa quelle proferite dal diesse granata che non fa sconti a nessuno:chi resta dell'attuale organico dovrà farlo con il coltello tra i denti, chi andrà via lo farà alle condizioni favorevoli alla Salernitana anche perché petrachi ha l'ingrato compito di ricostruire risettando il passato per poi trovare le risorse da investire sul mercato con la necessità di assicurare i giusti rinforzi per il 4231 di mister Martusciello. Idee chiare,  grande competenza, calma, sangue freddo e la propria parola che nel calcio attuale conta e non poco. La stima verso un dirigente di prestigio come petrachi potrà essere di ausilio per conservare l'appeal della piazza verso i calciatori. Sarà una Salernitana protesa al gioco, agguerrita e decisa a farsi rispettare provando a non pagare dazio per il ritardo dovuto a vicissitudini societarie. Insomma Petrachi è arrivato da poco ma è già diventato il perno e il pilastro fondante su cui si erge il futuro tecnico della salernitana. Bistrattata, proposta a destra ed a manca da un presidente disinnamorato, Petrachi avrà con martusciello il duro compito di allestire una squadra che con i risultati e magari il bel gioco faccia ritornare il sereno sul cielo terso sopra l'Arechi. La missione è difficile ma non impossibile per un uomo di grande competenza e sicura affidabilità. Insomma è in tale momento di difficoltà che Salerno e si attacca all'uomo di calcio che tanto attendeva. Direttore, è il caso di dire che tutta la città è con te:per fortuna che Petrachi c'è...