Al di là della violenza, da condannare sempre e comunque in ogni sua forma, posto in essere ai danni dell'estremo difensore granata, tendente a ledere la civiltà di una piazza che con grande dignità e, con una rumorosa indifferenza, sta contestando il più grande omicidio calcistico, il bersaglio è stato del tutto sbagliato. Perchè non è certo colpa dei calciatori se la Salernitana negli ultimi 4 anni galleggia tra la zona centro bassa classifica e la retrocessione. Non è colpa dei singoli se una società senza programmazione e, quest'anno completamente assente, è la prima a disinteressarsi di investire su strutture proprie per allestire (in, tal caso, fior di milioni di euro) sul settore giovanile che, a Salerno, anche con i campi in terra battuta, hanno fatto la differenza nel tempo (D'Ambrosio e Rispoli docent). Non è nei gesti dei singoli sul campo, costernati dal non avere un obiettivo ben preciso, a vivere alla giornata, se la Salernitana è diventata una squadra ectoplasmatica. Perchè, in fondo, si galleggiava anche con Coda e Donnarumma (due che in altre piazze hanno continuato a segnare per squadre destinate a lottare per vincere). Al di  là del gesto vile del singolo da stigmatizzare senza fare di erba un fascio, non è "micai" colpa dei giocatori se con Lotito, Mezzaroma e Fabiani non si può sognar...