Salernitana: no, non aver paura...
Gara di sacrificio nel primo tempo. Nella ripresa il colpo del singolo e maggiore fluidità con Bradaric sull'out mancino e Candreva mezz'ala
Il calcio vive di momenti, sensazioni e stati d'animo.
Troppo contratta, vulnerabile, timorosa per essere vera la Salernitana, che ha affrontato la gara importantissima con lo Spezia, quasi come se avesse l'acqua alla gola e non dieci punti in classifica generale.
L'atteggiamento "sparagnino" del primo tempo ha influito sulla prestazione dei granata, coperti con 5 difensori ed un flangiflutti davanti alla difesa, Radovanovic, che ormai in quella posizione è un pesce fuor d'acqua.
Se si aggiunge che Vhilena da mezz'ala soffre le pene dell'inferno, giocando a nascondino e che Candreva, non riesca a dare il meglio di sè per problematiche organiche legate all'età, ne fuoriesce una prestazione sotto tono al cospetto di uno Spezia ordinato e nulla più.
Dia-Bonazzoli costituiscono una coppia interessante e molto tecnica, che si integra alla perfezione, ma nel primo tempo, eccezion fatta per qualche ripartenza sprecata, sono stati costretti a giocare spalle alla porta, accorciare in mediana, per poi girarsi e ritrovare le praterie dinnanzi a se.
Giocare così a lungo andare diventa dispendioso e limitativo per le qualità dei singoli.
Eppure grazie al sacrificio di uno degli attaccanti, Bonazzoli, nasce l'azione della Salernitana: tacco ad incantare tre giocatori in marcatura asfissiante e liberare al traversone Candreva sul cui assist, si fionda Mazzocchi che piazza un missile terra aria nel sette li dove il portiere non sarebbe potuto arrivarci neanche con il mantello: tutto molto bello
Di poi, la Salernitana cambia interpretrazione del modulo grazie ai nuovi ingressi: Bradaric su tutti.
Il difensore croato affonda come una lama nel burro sulla sinistra, chiamando agli straordinari il portiere spezzino e mostrando di essere all'altezza dei titolari nel medesimo ruolo.
Mazzocchi a destra si trova come a casa sua ed ha la collaborazione di Candreva che dentro al campo, palleggia e impreziosisce la manovra granata ad un tocco, trovando la posizione migliore che consente, al contempo all'ex Sampdoria, di autogestirsi fisicamente.
La manovra ne ha risentito in positivo e non solo perchè lo Spezia è stato costretto a gettarsi nella metà campo avversaria per recuperare lo svantaggio.
Alazare il baricentro, migliorare l'intensità e la qualità del gioco, fornendo più palle goal ad un attacco che ha visto Piatek ipnotizzarsi sul più bello, per la Salernitana deve diventare un "must".
Al netto delle assenze in mediana, acuite dagli infortuni, la Salernitana ha gli uomini per giocare le partite con maggiore serenità e fludità di manovra, per non soffrire oltre il dovuto, valorizzando le risorse organiche su cui la società ha profuso importanti investimenti
Perchè soffrire, diventare masochisti, giocare in difesa (reparto in cui Fazio risulta essere sempre più insostituibile) per evitare il goal, induce la Salernitana a rintanarsi e rischiare di subire eccessivamente l'avversario.
A Roma con la classifica attuale, sarebbe bello giocarsela con maggiore spensieratezza e fludità di manovra. dando anche un'interpretrazione meno intransigente e più pragmatica, dergando nella ripresa dal 3-5-2.
In queste partite, il provare a far male l'avversario, con un baricentro più alto ed un gioco di squadra non volto solo a distruggere, può portare a conseguire dei risultati insperati.
Cinque cambi possono bastare per poter dare altro imput alla gara, a seconda di circostanze ed esigenze, essendo tutti i singoli eventi sportivi delle storie a se stanti.
Ieri, infatti, nella ripresa il tecnico granata con i cambi e la modifica dell'atteggiamento tattico ha, finalmente, dato una svolta alla partita, leggendo perfettamente il momento dell'incontro ed apponendo i giusti correttivi che hanno aiutato la squadra a rendere meglio.
Mister Nicola con i 13 punti conquistati, è in perfetta media salvezza e conforme agli obiettivi stagionali: conseguire quest'ultimi con più malleabilità sarebbe il massimo: lo meritano Salerno e gli investimenti ingenti profusi da patron Iervolino.