Una trasferta da non sottovalutare e un obbligo da adempiere per la Salernitana. Quello del riscatto dopo una prestazione da dimenticare nel derby casalingo. Una sconfitta che ridimensiona l'ambiente e l'entusiasmo. L'impeto, acceso in seguito alla doppia vittoria nei primi due match del campionato, è stato smorzato. Parzialmente. Al Provinciale di Trapani, in uno stadio non favorevole alla Bersagliera, gli uomini di Gian Piero Ventura devono dimostrare solidità. La componente più importante non è la condizione fisica. Ancor meno, le trame di gioco. Per i granata è giunto il momento del salto definitivo. Un passo in avanti sul piano mentale e caratteriale. C'è un tabù da sfatare in terra siciliana. L'impianto di Erice, infatti, si è palesato come un fortino inespugnabile negli otto precedenti. Cinque vittorie e tre pareggi per i padroni di casa. Dunque, sarà necessaria una prova di spessore da parte dell'intera squadra. A partire dall'attacco, reparto totalmente piatto nel match contro il Benevento. Una zona orfana di Lamin Jallow. Il gambiano ha riportato un trauma contusivo-distorsivo al ginocchio destro. Un'assenza che verrà compensata dal gigante Milan Djuric. Il destino del bosniaco, in estate, è apparso segnato: gregario nelle gerarchie del trainer ligure e non indispensabile nell'undici di partenza. Poi, la chance dal primo minuto a Cosenza. In una partita dal grande sacrificio. Offrendo un buon contributo alla causa senza avere occasioni clou nell'area avversaria. A Trapani, da ex di turno, ha la possibilità di esprimersi in un attacco inedito. In coppia con Giannetti. Un tandem sperimentale per una clamorosa svolta. L'uno abile nel proteggere la sfera e fornire sponde ai compagni. L'altro capace di bucare le difese con movimenti da centravanti moderno. Un'opportunità d'oro nei piedi di Djuric. Per scacciare i fantasmi della scorsa stagione e rendersi un elemento chiave sotto la gestione Ventura.