La Longobarda vince davanti ad Aristoteles
Urs Althaus diventa amuleto biancorosso
SPORTING GIFFONI-LONGOBARDA 2-3
SPORTING GIFFONI (4-3-3): ROMEO; SABATINO(47'MALFEO) NOSCHESE, CASTAGNA, DI LASCIO; MASTRANGELO, DI VECE(72' AMORUSO) GRILLO; BEATRICE, PETOLICCHIO, RINALDI. A DISPOSIZIONE: MANCINO, CESARO, TEDESCO. ALLENATORE:MELE.
LONGOBARDA (4-3-3): BASSI; PORPORA, CASABURI, TROTTA(53' VARRIALE) DE SIMONE; MEMOLI(63' SANTUCCI) FORINO, APREA(83' RISO) ;SORRENTINO, FORTUNATO, BRANCACCIO(65' GREGORI) . A DISPOSIZIONE: LONGOBARDI, PIETROFESA, TRIVIGNO, AVAGLIANO, LANARO. ALLENATORE: MARIGLIANO.
ARBITRO: DELLA ROCCA DI SCAFATI. MARCATORI: 16' PETOLICCHIO (SG), 22' SORRENTINO (LS), 29' BRANCACCIO (LS), 78' CASTAGNA (SG), 88' FORINO (LS).
NOTE: SPETTATORI 60 CIRCA.
AMMONITI:BEATRICE, PETOLICCHIO, NOSCHESE, DI LASCIO, AMORUSO (SG), SORRENTINO, VARRIALE (LS).
ANGOLI: 6-2 PER LA LONGOBARDA.
RECUPERO: 1' PT, 6' ST.
La Longobarda Salerno espugna San Cipriano davanti agli occhi del suo amuleto Urs Althaus, l'attore che nel 1984 ha interpretato Aristoteles nel film cult "L'allenatore nel pallone". In questa giornata unica per il sodalizio biancorosso gli uomini di mister Marigliano partono contratti e subiscono lo svantaggio su un corner. Comincia a carburare la Longobarda e mette a segno un 1-2 che tramortisce i padroni di casa prima con zuccata di Sorrentino su cross al bacio di Aprea e poi grazie a Brancaccio su assist perfetto di Memoli. Brancaccio con la maglia numero 9 incantata di Aristoteles è riuscito a siglare la sua prima rete stagionale dando vita a qualcosa di magico ed irripetibile. La seconda frazione di gioco è monotona fino al rigore fischiato a 12 minuti dalla fine per fallo di mano di De Simone che permette allo Sporting di raggiungere il pareggio. Sembra tutto finito ma questa non è una giornata qualunque e lo spirito di Aristoteles prende possesso del corpo di Forino che all'88' insacca con un sinistro ad incrociare di rara bellezza. La partita termina tra abbracci e festeggiamenti proprio come nel film di Sergio Martino nella partita finale che decreta la salvezza della Longobarda di Oronzo Canà