Come un novello Garibaldi, ha recitato il rituale «Obbedisco» all'ordine di Colantuono di lasciare la battuta di quella che si sarebbe rivelata la punizione del 2-0 granata al destro di Pucino. Tra i grandi protagonisti di ieri sera c'è stato senz'altro Di Gennaro, che ha cercato il gol a più riprese ma se l'è visto negare da un Mazzoni in formato deluxe. Una buona occasione gli era capitata all'ora di gioco: Odjer scippa la palla al mediano avversario Bruno, sfruttandone un pessimo primo controllo, e guadagna una punizione da posizione estremamente invitante. La mattonella è maggiormente indicata per un destro, ma chi avrebbe il coraggio di togliere la battuta al numero 8 granata? Nessuno dei compagni, ma mister Colantuono sì. Il tecnico di Anzio designa Pucino per la battuta e l'ex Cagliari, pur abbozzando, lascia la sfera al terzino casertano. In una serata prossima alla perfezione, l'esito non poteva che essere uno solo: il piatto destro del numero 2 si insacca mortifero alle spalle di Mazzoni e tra i primi ad abbracciarlo sotto una Sud in delirio c'è proprio lo «scippato» Di Gennaro. Merito dell'intuizione di Colantuono e del pezzo di bravura di Pucino, ma anche dell'umiltà e del rispetto dei ruoli di un calciatore di livello superiore, che ha così dimostrato di essersi calato perfettamente in una Salernitana che aspetta la sua piena autonomia per fare ancora di più la voce grossa. Fonte Foto: iltelegrafolivorno.it