Eh niente, dopo una vittoria la Salernitana morde nuovamente il freno subendo una netta, quanto meritata, sconfitta a Perugia.  L'ennesima occasione sprecata, che ricaccia i granata lontano dall'ultimo posto utile playoff, attualmente occupato dal Cittadella a quota 36, e con il turno di sosta già scontato. Ma al di là della distanza, ancora colmabile, che la separa dalla diretta concorrente, questa Salernitana ha dimostrato, ancora una volta, di non avere qualità tecnica ed organizzazione tattica tale da dare una svolta decisa al suo, fin qui, anonimo campionato. Insomma, sul campo le prime otto del torneo si sono dimostrate più forti, alcune di esse anche molto più forti. E pensare di poterle sopravanzare dopo 27 giornate di campionato con un mercato di gennaio deludente ed approssimativo, appare utopistico, probabilmente fuori da ogni logica. Passando al rovescio della medaglia, invece,  va detto che la Salernitana si ritrova ad un tiro di schioppo dalla salvezza. Nove o al massimo dieci punti garantirebbero a Djuric e compagni il pass per la disputa del quinto torneo cadetto consecutivo. Un obiettivo mai banale anche se nell'anno del centenario ciò appare riduttivo e dal sapore piuttosto insipido. Ma d'altronde i risultati parlano e bocciano, per ora, il tanto auspicato cambio tecnico. Con Gregucci la Salernitana è peggiorata, conquistando 14 punti in 11 partite con una media di 1.27 punti a partita. Viceversa con Colantuono, la Bersagliera disponeva di una media leggermente superiore, 1.33 dopo quindici gare di campionato e venti punti all'attivo. A pari merito solo le sconfitte, cinque per entrambi, anche se l'ex trainer granata le aveva diluite in un numero di partite maggiori. Niente svolta tecnica ma un proseguo verso una zona di classifica tranquilla ma con pochi margini di miglioramento. Questa è attualmente la Salernitana, e nelle prossime dieci partite?