Il logo presentato ieri in conferenza stampa tenutasi al Castello d'Arechi dal copatron della Salernitana Marco Mezzaroma rappresenta la settima versione dell'Ippocampo che fregerà le casacche della Bersagliera nel corso della sua centenaria storia. La prima versione, quella originale voluta dal Maestro Gabriele d'Alma, è datata 1948. Vero, l'anno prima, D'Alma era stato incaricato dal Presidente della Salernitana Domenico Mattioli di regalare un simbolo rappresentativo alla Salernitana neopromosso in A. Come spesso soleva raccontare la compianta poetessa Maria Talento, moglie del Maestro, D'Alma ebbe l'idea del simbolo dell'Ippocampo osservando dei pescatori togliere dalle reti il risultato di una notte di lavoro. Ma la sua attenzione fu catturata da un piccolo cavalluccio marino terminato tra le maglie delle reti e che si stava dibattendo per potersi liberare dall'impiglio. D'Alma quindi pensò che l'Ippocampo potesse essere il simbolo ideale perché rappresentativo della caparbietà e della voglia di combattere a tutti i costi. Il cavalluccio marino vinse così il ballottaggio con il delfino e divenne definitivamente il simbolo della Salernitana. L'ippocampo però comparve sulle casacche granata solamente un anno dopo, nel 1948. E trovò una Salernitana retrocessa immeritatamente in Serie B e alle prese con un cambio societario, con la presidenza che passò da Domenico Mattioli a Marcantonio Ferro, con in mezzo la gestione provvisoria di Tommaso Prudenza. La prima versione di cavalluccio marino che comparve sulle maglie riprese il disegno di D'Alma, con una significativa novità. L'ippocampo aveva sì la testa rivolta verso destra, ma venne colorato di giallo oro e messo in uno scudo su campo granata. E poi il suo corpo disegnava una simbolica "S", a identificare la lettera iniziale di Salerno e della Salernitana. Sopra lo scudo, la scritta U.S SALERNITANA in stampatello. Questa versione di ippocampo - ammirabile in foto con i granata D'Avino e Malacarne che posano con due calciatori dell'Empoli prima della sfida del "Comunale" di via Nizza contro i toscani risalente al torneo di B 1949/1950 - rimase in auge per tre stagioni, dal 1948/1949 al 1950/1951. Poi, l'ippocampo sparì per un quarto di secolo dalle casacche granata. Ma questa è un'altra storia.