L’attacco della Salernitana è da play-out: i numeri suffragano tale tesi (Bocalon è quota cinque. Jallow 1 e Djuric ancora a secco). Sotto accusa,ormai, da inizio campionato figurano gli attaccanti che, invero, non sono mai stati in grado di avere a disposizione delle palle da goal in modo costante. Il centrocampo della Salernitana non è dotato di qualità in grado di assistere gli avanti granata, per storia e curriculum, non molto prolifici (Jallow e Djuric insegnano). L’uso del trequartista ed il passaggio della difesa a 4 sono già stati adottati dal tecnico Colantuono (si ricordi il match con l’Ascoli) con scarsi risultati. Con il Brescia, la difesa a tre ed il trequartista ha determinato il nulla al cospetto di Donnarumma e company. Nulla sta cambiando sotto la gestione Gregucci: nonostante il tecnico granata si stia adoperando contro il tempo per trovare delle soluzioni a delle lacune tecniche, appena ha provato a sbilanciare la squadra con l’uso di due trequartisti, la Salernitana ha preso un’imbarcata con il Pescara complice l’incapacità dei difensori di giocare e rincorrere negli spazi, i più veloci e tecnici avversari. Tre goal fatti, quattro subiti: questo è lo score di Gregucci in tre partite di campionato. Il tecnico fin dal proprio arrivo ha subito provato a modificare, inserire con costanza il trequartista (Castiglia prima, Anderson poi) per poi far spazio al doppio fantasista alle spalle delle punte ma il risultato non è migliorato essendo gli attaccanti granata non in grado di far possesso palla e far salire la squadra, consentendo gli inserimenti di centrocampisti. Ecco perchè la coperta nonostante gli esperimenti tattici, dato il materiale da cui è composta, risulterà essere sempre e, volutamente, corta…