E così Angelo Adamo Gregucci si risiede sulla panchina della Salernitana per la terza volta nella sua carriera da tecnico, dopo aver conquistato la salvezza in B nel 2004/2005 (poi vanificata dal fallimento estivo della Salernitana Sport di Aliberti) e aver qualificato i granata ai playoff nella stagione di Prima Divisione 2013/2014 (eliminazione ai quarti dal Frosinone poi promosso) con la ciliegina sulla torta della vittoria in Coppa Italia di Lega Pro nella doppia finale con il Monza. Il tecnico di San Giorgio Jonico dovrà affrontare ora diverse difficoltà. Tra di queste, una di natura cabalistica. Nella storia della Salernitana, infatti, vi sono state altre due parentesi di un "terzo regno" (non contiamo in questa casistica "Don" Mario Saracino, più volte salvatore dei granata tra gli anni Sessanta e Settanta), ma entrambe non finite positivamente. La prima riguarda Tom Rosati. Il tecnico sambenedettese dopo la promozione in B nel 1966 e quella sfiorata nel 1971 - con i granata beffati dal Sorrento per un solo punto - ritornò alla Salernitana nell'estate del 1978, chiamato dal Presidente Giovanni Benvenuto. Sulla carta, si tratta di una compagine ben allestita con i vari Santucci, De Tommasi, Zazzaro, Tinaglia e con un giovane portiere prelevato dalla Primavera dell'Inter, Walter Zenga. Purtroppo il Rosati-ter dura lo spazio di dodici partite. Dopo la sconfitta interna per 2-1 contro la capolista Pisa, con Zenga che abbandona la porta in lacrime dopo aver incassato il secondo gol da Di Prete, Rosati è costretto a furor di popolo a dimettersi, dovendo abbandonare il "Vestuti" nascosto nel pullman della formazione toscana. Al suo posto, il nuovo presidente granata Enzo Paolillo sceglie Franco Viviani, che porta la Salernitana in sesta posizione in campionato. L'altro esempio è molto più recente e porta il nome e cognome di Carlo Perrone. Il tecnico romano, dopo la cavalcata (tutt'altro che tranquilla) in Serie D con il Salerno Calcio nel 2011/2012 e la vittoria nel campionato di Seconda Divisione Lega Pro 2012/2013 dopo essere subentrato in corsa a Galderisi, viene richiamato da Lotito e Mezzaroma all'8/a giornata del torneo di Lega Pro Prima Divisione 2013/2014, dopo che lo scialbo pari interno per 1-1 contro il Viareggio costa la panchina a Stefano Sanderra. Perrone battezza alla grande il suo terzo esordio granata, espugnando Benevento per 2-1. Purtroppo, però, è un fuoco di paglia. I risultati tardano ad arrivare e dopo la sconfitta per 2-0 a Pontedera nella 21/a giornata, Perrone viene esonerato e al suo posto arriva, ironia della sorte, proprio Gregucci. Quindi per ora il "ter" sulla panchina granata è una sorta di tabù. Ma i tabù sono tali proprio perché possono essere sfatati. E speriamo tocchi proprio a Gregucci invertire la tendenza.