Dopo undici anni di assenza, l'Ippocampo tornò nel 1990 sulle maglie della Salernitana. Un anno non banale. Il 3 giugno la Bersagliera, con Soglia presidente, Ansaloni allenatore e Di Bartolomei Capitano, era tornata in Serie B dopo 23 anni. Con in più la ciliegina del trasferimento dal "Vestuti" al nuovo stadio costruito sulla Litoranea orientale. Allora l'imprenditore di Castel San Giorgio decise - di concerto con l'ABM nuovo sponsor tecnico dei granata - di tornare a fregiare le casacche della Salernitana con il simbolo del cavalluccio marino. Un cavalluccio marino...made in USA. Perché quattro anni prima, nel 1986, il grafico statunitense di Dallas Jack Lever su incarico dell società, "modernizzò" l'Ippocampo. Il cavalluccio marino venne "tagliato", nel senso che venne disegnato solo la testa dell'animale, rivolta verso destra e con alla sua sinistra sette linee orizzontali che rappresentano gli aculei della sua corazza. Lever però aggiunse all'Ippocampo tre elementi caratteristici di Salerno. In primis, in alto a destra, una rappresentazione del Follaro, la moneta introdotta nel 1052 dall'ultimo Principe Longobardo di Salerno, Gisulfo II. Poi, nella parte inferiore del rettangolo, due curve sinusoidali granata a simboleggiare le onde del Golfo di Salerno dalle quali l'Ippocampo fuoriesce. E poi, in quella superiore cinque quadratini granata che rappresentano i bastioni del Castello d'Arechi. Questa versione dell'Ippocampo fu presente sulle maglie della Salernitana dal 1990 al 1995, come si evince dalla fotografia che ritrae Giovanni Pisano in azione con la maglia utilizzata dalla Salernitana nel torneo di Serie B 1994/1995.