In attesa del 23 maggio, giorno in cui il Coni rilascerà un parere alla FIGC in merito all’interpretazione dell’art. 18 comma H del codice di giustizia sportiva, di fatto, però, già posta in essere dalla Corte di Appello federale all’interno del dispositivo che ha rigettato l’istanza cautelare del Palermo, la Salernitana sarà chiamata da qui a breve a programmare il suo futuro. Difficile, al riguardo, capire le immediate strategie che la società granata attuerà in vista del prossimo campionato, presumibilmente di serie B,  ma alcune indicazioni potrebbero apparire già chiare. In primis la conferma del direttore sportivo Fabiani anche per la prossima stagione. Quest’ultimo dovrebbe rimanere al timone della gestione tecnica salvo improvvisi, ma ad oggi improbabili, ribaltoni. Il nodo principale da scegliere sarà quello dell’allenatore con il contratto di Menichini in scadenza in questo giugno ma con opzione di rinnovo in caso di permanenza in cadetteria. E sul punto proviamo a dire la nostra invitando la società a prendere in seria considerazione l’ipotesi di un a conferma del trainer di Ponsacco. Lo meriterebbe in primo luogo l’uomo, atteso il suo coraggio  nel sedersi sulla panchina della Salernitana in un momento sportivamente drammatico, dopo quattro sconfitte consecutive e per giunta con una sola gara ancora a disposizione prima del termine del campionato regolare.  Non ha esitato un attimo il Menico rispondendo prontamente alla “chiamata alle armi”, nonostante il rischio ( altissimo) che il suo nome fosse accostato alla retrocessione della Bersagliera, seppur per una sola giornata vissuta al timone. Un coraggio, appunto,  che  gli va riconosciuto. Ma non solo. Quest’ultimo conosce già  l’ambiente, è apprezzato dalla tifoseria e, per giunta, potrebbe lavorare in sintonia con il ds Fabiani il quale non si è opposto al suo arrivo a Salerno dimostrando coi fatti come non sussista alcuna ruggine con il trainer di Ponsacco. Nulla “questio” sul pedigree di Ventura, ma potrebbe essere l’uomo giusto per rilanciare ambizioni e speranze a Salerno? L’ex trainer del Bari dopo i fallimenti con nazionale e Chievo cercherà un rilancio, ma in B non allena da diversi anni ( come Gregucci) e potrebbe essere un rischio. Inoltre, non sempre gli allenatori c.d. “di grido” hanno poi fatto sfracelli a Salerno. Che sia un rischio calcolato? Armando Iannece