Il fu Avellino non si arrende e ricorre al Collegio di Garanzia del CONI. Il Comitato Olimpico Nazionale ha, infatti, reso noto - attraverso il proprio sito ufficiale - che l'U.S. Avellino 1912 S.r.l. ha presentato ricorso avverso la delibera del Commissario Fabbricini,  pubblicata sulla Comunicazione Ufficiale n. 59 del 2018, con la quale è stato concesso a 2 società di Serie B ( Palermo e Lecce) e 10 di C (Arzachena, Cuneo, Juve Stabia, Lucchese, Matera, Pro Piacenza, Reggina, Rende, Siracusa e Teramo) termine fino al prossimo 28 settembre per la sostituzione delle garanzie precedentemente ricevute da Finworld S.p.A, la controversa società cui si era rivolta anche l'Avellino. Ma vi è di più: l'inosservanza del suddetto adempimento, sempre a quanto contenuto nella delibera impugnata, costituisce un illecito disciplinare punibile con un'ammenda ed una penalizzazione per la stagione 2018-2019. Il fu Avellino, pertanto, contesta la mancata estensione a suo favore e del termine e del regime sanzionatorio applicati alle 12 società di cui sopra. In sintesi, dunque, la richiesta del vecchio Avellino sarebbe - previ accertamento e dichiarazione dell’illegittimità, l’inammissibilità e/o l’erroneità della delibera di Fabbricini - l'immediata ed incondizionata riammissione in Serie B e il rilascio della licenza nazionale, ovvero - in subordine - l'estensione del termine e del regime sanzionatorio anche ad esso, il che sortirebbe in ogni caso la riammissione al campionato cadetto. Il vecchio Avellino gioca molto probabilmente l'ultimissima carta a propria disposizione, cercando di inserirsi nuovamente nel calderone delle pretendenti alla B. Che cosa ne sarà di quest'ennesimo tentativo ce lo potrà dire solo il tempo. Che sia, però, la cartina di tornasole di un sistema arrivato al punto di non ritorno lo si può dire sin d'ora.