A due punti dall'ultimo posto utile per l'accesso ai play off, ma con un +7 rassicurante dalla griglia meno amata, ovvero quella dei play out. Al termine del giro di boa è tempo di bilanci, parziali, per la Salernitana chiamata a leccarsi le ferite dopo la scoppola casalinga subita contro il Pescara. Dopo un buon approccio, che le ha consentito di portarsi addirittura sul 2-0, la truppa allenata da Gregucci è letteralmente crollata nella ripresa sotto i colpi del duo Marras-Mancuso. Quest'ultimo, con le tre reti messe a segno, ha totalizzato  in 90 minuti di gioco più dei gol di Djuric e Jallow in un intero girone di andata. Una sola rete in due, un bottino misero che potrebbe, da solo, rappresentare quel "quid juris"  volto a giustificare il mancato salto di qualità della Salernitana. Perché tanto ci si aspettava da questi due giocatori, al punto che in estate  la società granata non aveva lesinato sforzi economici pur di accaparrarsi le loro prestazioni attendendo finanche settimane il loro arrivo. Jallow-Djuric ma non solo. Sarebbe ingiusto, al riguardo, non porre l'attenzione anche su Di Gennaro, considerato come il colpo last-minute dell'intero torneo cadetto ma che, numeri alla mano, vuoi per un infortunio piuttosto che un altro non è quasi mai sceso in campo. Oppure dei due "baresi" Micai e Anderson. Il primo dopo un grande inizio si è via via smarrito collezionando una serie di errori e di ingenuità che sono costati diversi punti alla Salernitana. Dell'olandese, invece, ci  si ricorda poco o nulla, essendo talmente sporadiche le volte in cui sia Colantuono prima che Gregucci successivamente hanno puntato sin dal primo minuto sul suo estro e sul suo dinamismo. Ebbene, soltanto partendo da questo presupposto, ovvero dai quei calciatori che avrebbero dovuto fare la differenza, si può spiegare il motivo per cui la Salernitana si ritrova nella pancia della classifica anziché a crogiolarsi  nelle prime 5/6 posizioni. Ed ora? Toccherà certamente alla società muoversi con decisione nel mercato invernale per consegnare a Gregucci almeno tre, ma forse anche quattro, elementi di spessore per la categoria. Un esterno sinistro, un centrocampista di qualità e due attaccanti, di cui uno bomber vero.   Potrebbero essere questi gli obiettivi su cui il ds Fabiani si concentrerà nell'immediato futuro. Tutto è in evoluzione ma da come il sodalizio di Via Allende deciderà di muoversi nel difficile ( e costoso ) mercato di riparazione si capiranno se le attuali speranze playoff diverranno l'ennesimo rimpianto di stagione oppure potranno riemergere  in solide realtà. Perché  nonostante la posizione ibrida di classifica, e le sei scoppole fin qui subite in campionato, con annessa sensazione di inferiorità,  questa stagione può ancora essere raddrizzata e risultare foriera di speranze di alta classifica. La palla passa quindi a Lotito, che farà il patron? A cura di Armando Iannece