La Salernitana Femminile 1970 come solida ed importante realtà calcistica. La nostra intervista al capitano Alessandra Lisanti
La Salernitana Femminile 1970 si conferma sempre più come baluardo di riferimento per il Futsal nazionale e come una realtà sportiva e sociale in rapida crescita, avente i punti programmatici di valorizzazione delle calcettiste del salernitano oltre che l'opera di promozione del territorio campano.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare il capitano della squadra, Alessandra Lisanti, la quale si è espressa circa il bilancio sportivo complessivo della Salernitana Femminile 1970 dell'attuale stagione, toccando poi il tema dell'aspetto di incentivare sempre più il Futsal come veicolo promotore dei profondi valori cardine dello sport. In ultimo, una disamina sul richiamo di mister Davide Nicola sulla panchina della Salernitana 1919 dopo il suo esonero maturato due giorni prima.
Possiamo fare un bilancio generale del girone di andata ed in seguito inquadrare le prospettive future del prossimo giorne di ritorno?
Il bilancio del girone di andata (serie A2, girone C n.d.r.) ci vede con una classifica a 15 punti che risulta solo in parte veritiera delle prestazioni evidenziate. Possiamo e dobbiamo crescere nell’espressione del gioco e nella mentalità per elevarci, non solo in classifica. La squadra ha enormi potenzialità, dobbiamo solo esserne convinte e divertirci in ogni partita.
Se volessimo focalizzare l'attenzione sulla missione di promozione calcistica del territorio salernitano ed evoluzione globale dul Futsal?
Dopo il mondiale femminile del 2019 che ha visto eliminate le azzurre ai quarti contro l’olanda, qualcosa è indubitabilmente mutato. La federazione si sta seriamente impegnando a sponsorizzare ed incentivare, con modalità diverse (introduzione di un professionismo parziale) l’intero movimento. Con i dati incoraggianti provenienti dalla legislazione e con i tesseramenti in aumento occorrerebbe ora alzare il livello qualitativo in modo da consentire alle squadre di competere contro qualsivoglia avversario. Ed anche il futsal, sia maschile che femminile, risulta sempre più apprezzato ed attenzionato. Ciò emerge anche dalle iscrizioni ai campionati nazionali, under 19 nazionale su tutte, che pullulano di ragazzine entusiaste di approcciarsi al calcio a cinque, come quelle della salernitana femminile 1970. Proprio credere in questa opportunità apre le porte dei loro sogni. Vederle giocare è davvero entusiasmante. Sono convinta che potranno arricchire con doti tecniche ed umane il movimento, in modo da farlo esplodere in un futuro immediato. Da ultimo, continuando sull’onda dell’attenzione mediatica, proprio qualche giorno giorno fa, è stata varata la campagna “We are futsal”, a mezzo video, tesa a promuovere le emozioni generate dal futsal. Si spera di continuare a promuovere i valori sottesi a questo sport, ancora di più in futuro: lealtà, rispetto, divertimento e gioia per calcettiste e spettatori.
Come ultima domanda, riguardo le vicissitudini della Salernitana 1919, che idea ti sei fatta circa l'allontanamento e poi il successivo richiamo di mister Davide Nicola?
La decisione dell'allontanamento di Davide Nicola è stata sicuramente bizzarra, almeno quanto la partita contro l’Atalanta. Lo spogliatoio è sembrato rotto dopo che si era mostrato sovrano fino a ieri. Oggi la società ha mutato rotta, forse comprendendo che il materiale umano in difesa era abbastanza limitato e quindi poco avrebbe potuto fare l’allenatore; cosi come poco può fare quando i giocatori soccombono sul terreno di gioco. Oppure ci sono logiche diverse, legate ad eventuali “rifiuti” ad opera di altri allenatori. Naturalmente anche l’allenatore attuale ha inserito in campo una formazione a dir poco audace e pretestuosa contro una squadra che, da anni, ormai pratica un calcio di qualità ed intensità. Di certo, avrebbe potuto sfruttare altre possibilità per portare a casa il risultato. In questo è stato manchevole, ma nessun tifoso della Salernitana può non apprezzare sia l’uomo che l’allenatore Davide Nicola. Tutti compiono errori, l’importante è sfruttare questa seconda possibilità al meglio e dare lustro alla maglia granata ed alla città che vive di passione intensa per essa. I giocatori dovrebbero avere più rispetto, mostrandolo poi in campo. Il revirement per mezzo del messaggio del mister è stata una cosa davvero romantica per chi ama il calcio e soprattutto i valori umani che vi risiedono.