Torna la rubrica "Nella storia senza gloria", una goccia della quasi centenaria avventura della Salernitana che vuole enfatizzare tutte le formazioni della Bersagliera che hanno sfiorato i successi in campionato. Quest'oggi ci soffermiamo sulla Salernitana 1956/1957. Estate 1956, la Salernitana è da poco ritornata in Serie C dopo 13 anni al termine di un torneo a dir poco vergognoso in Serie B, dove l'alternanza tra Antonio Valese e Mario Saracino non ha prodotto nulla di meglio di un mesto ultimo posto in classifica. Una delusione che provoca le dimissioni del Presidente, il Commendator Marcantonio Ferro. Per la prima volta nella sua storia, la Salernitana vive la tribolazione di una possibile mancata iscrizione al campionato ma fortunatamente l'onorevole Carmine De Martino subentra alla presidenza e allestisce una formazione di tutto rispetto, con l'acquisto di due cavalli di ritorno salernitani: il portiere Aldo De Fazio proveniente dalla Lazio e il mediano Rinaldo Settembrino, in arrivo dalla Pro Patria. La squadra è affidata alle cure tecniche di Paolo Todeschini, ex attaccante di Milan e Napoli. La Salernitana parte forte in quel torneo, con 9 risultati utili consecutivi. Poi il primo ko, in quel di Catanzaro, subito però riscattato da una serie di tre successi di fila su Molfetta, Reggina e Sanremese. Alla fine del girone d'andata, i granata veleggiano nelle zone alte della classifica con Prato e Lecco, ma sono di gran lunga i favoriti per la promozione. Purtroppo, alla vigilia dello scontro decisivo con il Lecco del 10 febbraio 1957, Todeschini diserta gli allenamenti della sua squadra per stare vicino alla moglie della quale era innamoratissimo e che era rimasta a Milano. Ad allenare la Salernitana ci pensa Aldo De Fazio, ma i calciatori risentono di quello che considerano una vera e propria mancanza di professionalità da parte del mister. Il Lecco si impone 2-0 con reti di Quolani e Gotti e innesca una crisi in casa granata. La squadra di Todeschini nelle successive 8 gare mette nel carniere appena 6 punti e il treno della promozione, formato da Prato e Lecco, se ne va. De Martino corre ai ripari, esonerando Todeschini e mettendo in panchina Enrico Carpitelli. Il tecnico livornese ottiene 6 vittorie nelle rimanenti sette partite (tra i quali anche quello sul Prato) ma è tardi per rimediare agli errori. In B vanno Prato e Lecco con 48 e 45 punti e la Salernitana chiude terza a 44, a una sola lunghezza dal ritorno in cadetteria. Una beffa che solo la conquista del titolo di capocannoniere di Lidio Massagrande (primo calciatore della Salernitana in assoluto a fregiarsi di tale titolo) con 15 gol mitiga parzialmente. La sensazione è davvero di una promozione gettata alle ortiche.