Addio a Celeste Bucciarelli, mamma di tutti gli ultras granata

Salerno ha salutato per l’ultima volta Celeste Bucciarelli, storica tifosa della Salernitana e indimenticabile presidentessa del club “Le Fedelissime”. Una figura amatissima, considerata da tutti come la mamma degli ultras granata, che ha dedicato la sua vita alla squadra della sua città con una passione rara, autentica, capace di attraversare le generazioni.

Il commiato si è tenuto proprio lì dove tutto era cominciato: allo stadio Donato Vestuti. Un luogo simbolo del calcio salernitano, che ha visto crescere la fede granata fino agli anni Novanta. Per molti, il Vestuti è ancora un tempio del tifo, un frammento di memoria collettiva legato a mille emozioni. E per questo, nonostante le attuali condizioni di degrado in cui versa, è sembrato doveroso e naturale che l’ultimo saluto a Celeste si svolgesse tra quelle mura.

In tantissimi hanno voluto essere presenti per omaggiarla. Tifosi, amici, conoscenti, semplici cittadini. Ognuno con un ricordo nel cuore, ognuno consapevole di aver perso un punto di riferimento. Celeste non era solo una sostenitrice accanita della Salernitana: era un simbolo di appartenenza, una figura materna per tutta la curva. Sempre presente, sempre con la sciarpa al collo, anche nei momenti più difficili della squadra.

Tuttavia, non si può ignorare l'amarezza per lo stato in cui oggi versa lo stadio Donato Vestuti. Le immagini parlano da sole: erba incolta, gradinate fatiscenti, strutture pericolanti. Quello che un tempo era l’orgoglio di una città, oggi è ridotto a un campo abbandonato. Una vergogna per Salerno e per la sua storia sportiva. Eppure, nonostante tutto, è stato proprio il Vestuti il luogo scelto per dare l’ultimo abbraccio a Celeste. Perché lì, tra quelle gradinate che sanno ancora di cori e battiti di tamburo, era iniziata la sua avventura granata. E lì doveva finire, nel modo più degno possibile.

Il ricordo di Celeste Bucciarelli continuerà a vivere nel cuore della tifoseria, nei canti della curva, negli striscioni che portano avanti la sua eredità. Ma Salerno dovrà anche riflettere sul rispetto dovuto alla memoria e ai luoghi della sua identità. Perché un popolo che dimentica la propria storia rischia di smarrire sé stesso.