Salernitana, serve più cattiveria ed unione. D. Anderson fuori contesto... Orlando piacevole scoperta
Chissà quanto abbia inciso il primo caldo o le non perfette condizioni fisiche della squadra nella ripresa, quando la squadra di Menichini non è stata in grado di conservare il doppio vantaggio meritato per quanto espresso nella prima frazione di gioco. Troppo remissiva nei secondi 45' la formazione di Menichini che, rintanandosi nella propria trequarti non è stata più in grado di sfruttare delle ripartenze soltanto approntate senza mai andare alla conclusione. Il Venezia, di contro, con la forza dei nervi, pur senza avere il singolo in grado di fare la differenza e superare l'uomo, l'ha messa in "the box", riuscendo a trovare il goal a tempo ormai scaduto con l'acciaccato Zigoni, libero di colpire di testa tra i due difensori centrali della Salernitana. La squadra granata è crollata dopo che Djuric (migliore in campo) e Orlando hanno acceso la spia del rosso per quanto attiene il carburante. D. Anderson e Calaiò (che non ha saputo concretizzare un'occasione da rete clamorosa) non hanno dato alcun apporto alla causa. In quel di Venezia servirà una Salernitana propositiva, capace di rispondere agli attacchi del Venezia, sfruttando le doti offensive grazie alla ritrovata verve sotto porta di Milan Djuric e di Lamin Jallow. A questa squadra serve come il pane l'andare in trans agonistica, l'essere più cattivi verso gli avversari per far sentire agli stessi il peso dei tacchetti: perchè quando sei in casa, sul 2-0, dinanzi alla disperazione dell'avversario è necessario far sentire la presenza fisica. In questo, la squadra granata ha un vizio nel proprio Dna che in parte, soltanto Colantuono con il suo carisma ha provato, con risultati alterni, a smorzare...