Dal bomber di Melito a quello di Tuzla il passo è breve, forse troppo. Alzi la mano chi non ricorda le gesta, giusto per usare un eufemismo, di Vincenzo Chianese, scelto per guidare il reparto offensivo di una Salernitana che dopo cinquant'anni si apprestava ad esordire nuovamente in massima serie. Tante premesse, una stagione importante l'anno prima al Foggia e, soprattutto, una trattativa estenuante con l'Atalanta al punto che occorsero oltre due mesi, e tanti soldi, circa 7.5 miliardi delle vecchie lire, per portarlo alla corte di Delio Rossi. La sua avventura fu un autentico flop. Diciotto presenze e zero reti all'attivo ma, soprattutto, la speranza (poi disattesa ) che potesse prima o poi sbloccarsi per portare la gloriosa bersagliera lontana dalla zona retrocessione. Un pò quello che sta succedendo a Milan Djuric, prelevato a titolo definitivo dal Bristol dopo una lunga trattativa. Pagato oltre 500 mila euro, il secondo acquisto più caro dell'era Lotito-Mezzaroma dopo Odjer, il bosniaco non ha ancora assaporato la gioia della prima in rete in campionato caratterizzandosi per prestazioni quasi sempre al di sotto della sufficienza. Sia chiaro, rispetto a Chianese sono minori le apparizioni in campo così come le aspettative sul suo conto, tuttavia, almeno in questo momento, a Salerno sembra sia giunto un altro giocatore, impacciato, macchinoso e pure sprecone nelle, pur poche, occasioni avute per centrare il bersaglio. Chiaramente, un bilancio completo su Djuric potrà avvenire solo al termine del campionato, e bocciarlo adesso sarebbe senz'altro errato, ma questa Salernitana non dovrà commettere l'errore che, probabilmente, illo tempore, le costò la permanenza in massima serie, ovvero non comprare un valido attaccante a gennaio. Aliberti ci provò prima con Luiso, poi con un semi-sconosciuto norvegese, salvo poi rimanere con un pugno di mosche in mano, al punto che sia Rossi che  successivamente Oddo dovettero adattare Di Vaio prima punta. Gli anni sono passati, il calcio è diverso ma la sensazione è questa Salernitana, come quella passata, necessita a gennaio di un bomber "vero", capace  di punire le difese avversarie più che far ammattire i propri tifosi. Serve questo, per giocarsela fino in fondo per le prime posizioni, per non vivere, soprattutto, di rimpianti a giugno. Perchè questa Salernitana, al di là della sconfitta di Venezia, può davvero starci nelle zona altissime della classifica. Armando Iannece